VENEZIA - È questione di ore per le prime primarie della storia della Lega Nord fissate domenica (dalle 9 alle 18 nelle sedi provinciali): il leader uscente e strafavorito...
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Nella squadra legata a Fava, invece, compaiono i veneti Roberto Areggi, Serse Capuzzi, Moreno Lotto e la friulana Danila Cesarato.
Sulla carta, dopo domani, non ci dovrebbe essere partita in Veneto dove Fava non è conosciuto e dove sono state pochissime le firme in appoggio alla candidatura: il suo programma punta tutto sul Nord e spara sulla «fase lepenista, esistita solo nella testa di qualche dirigente in cerca di scorciatoie». Secondo voci, su Fava, appoggiato dal governatore Maroni, potrebbero convergere parte degli ex tosiani, in cerca di sponde.
Domenica 21 maggio verrà poi rinnovato anche il Congresso federale che ratificherà il risultato delle primarie eleggendo il segretario e approvando la linea politica: non è in discussione l’indipendenza della Padania, ma Salvini chiederà di portare l’attacco al “centralismo romano” non solo da Nord ma anche da Sud. È probabile che nel nuovo organigramma il Veneto avrà un peso politico maggiore. Con le preferenze verranno eletti gli altri componenti del Federale e ieri Salvini ha chiesto a Roberto Marcato, assessore allo sviluppo della giunta Zaia (oltre che Giancarlo Giorgetti, vice segretario della Lega e a Alessandro Canelli, sindaco di Novara), di candidarsi per rappresentare come membro elettivo indipendente il Veneto nel Federale. Si dice che Salvini abbia pensato a Marcato, uno dei leghisti più amati dai militanti, anche per rafforzare la prossima segreteria: ne ha bisogno alla luce delle frequenti tensioni lombarde con Bossi e Maroni.
Resta sullo sfondo, per ora, il tema della presidenza del partito. Per statuto, la nomina di Bossi, padre fondatore, è a vita. Ma Bossi si è schierato con Fava. Che si fa? Più che tecnico, il tema può essere politico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino