La Lega perde i pezzi in Veneto, dopo Mogliano e Nervesa, Castelfranco barcolla

La Lega perde i pezzi in Veneto, ora c'è un'altra giunta in bilico
TREVISO - E tre. Dopo le crisi di comuni trevigiani medi come Mogliano e Nervesa, un tempo saldamente nelle mani della Lega e adesso persi per crisi di diversa natura, arriva...

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TREVISO - E tre. Dopo le crisi di comuni trevigiani medi come Mogliano e Nervesa, un tempo saldamente nelle mani della Lega e adesso persi per crisi di diversa natura, arriva anche il terremoto di Castelfranco Veneto, un tempo roccaforte del Carroccio e ora scossa da dissidi e crepe interne. E la Lega trevigiana precipita, nuovamente, in un vortice di accuse e polemiche.

Lega in crisi, cosa sta succedendo?


Tre consiglieri comunali leghisti - Stefano Pasqualotto, Viviana Gatto e Giovanni Cattapan - hanno lasciato il gruppo consiliare del Carroccio a sostegno del sindaco castellano Stefano Marcon dando vita un gruppo indipendente: «Rimaniamo nell'area del centrodestra al governo della città, ma ci riserveremo di valutare i diversi provvedimenti e in caso anche di migliorarli», sottolineano. Come dire, in un mondo gentile, siamo pronti a non votare quello che non ci piace. Togliendo, di fatto, la maggioranza al primo cittadino. La Lega, insomma, rischia di perdere uno dei comuni più importanti della Marca allargando una crisi latente che ormai è difficile nascondere, anche se il commissario provinciale Gianangelo Bof, per calmare gli animi, parla di «Screzi interni, personali» e non di una crisi politica.


Castelfranco in bilico, l'ira di Vallardi


Ma in tanti non la vedono così. Su tutti Gianpaolo Vallardi, senatore uscente, più volte sindaco e punto di riferimento per una fetta molto consistente di militanti, che attacca senza tanti giri di parole: «Ormai è inutile far finta di niente, è una questione politica, di segreteria». «Come si dice - prosegue Vallardi - un indizio è un indizio, due sono una coincidenza ma tre fanno una prova. Nella Lega provinciale, trevigiana, c'è un evidente problema politico. Mogliano, Nervesa, Castelfranco non sono episodi singoli, ma qualcosa di strutturale. Evidentemente, mentre tutto questo accadeva, il commissario era impegnato in altro». Vallardi è un fiume in piena: «Adesso diranno che parlo così perché sono rimasto escluso dalle candidature, sono restato a casa. È sicuramente vero che non sono felice, anche perché c'erano ancora tantissime cose da fare. E che sia infastidito è naturale. Ma ragionare così è troppo comodo. E, così facendo, si ignora che c'è un problema di presidio del territorio, che c'è qualcosa che non funziona e che ci rende sempre meno appetibili. E non ce l'ho nello specifico con Bof, ma non si può non dare mai la colpa a qualcuno. C'è un commissario provinciale ma, ancora prima ce n'è uno regionale che, a quanto pare, serve solo quando ci sono da fare le liste per le elezioni».


La difesa: «Non c'è una questione politica ma vicende interne»


Bof, dal canto suo, ribatte: «Non è così. Non c'è una questione politica. I tre comuni rappresentano casi molto differenti tra loro. A Mogliano i problemi ci sono stati tra alcuni militanti e i vertici locali, vicende interne alla sezione. A Nervesa il sindaco è stato mollato dalla civica che lo appoggiava. E a Castelfranco si tratta di questioni da chiarire tra i tre che sono usciti e il primo cittadino. E sono convinto che tutto si risolverà. Diverso sarebbe se quei tre annunciassero di voler togliere la fiducia a Marcon: quello sarebbe grave. Ma sono certo che non arriveremo a qual punto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino