VENEZIA - A Rovigo, domenica scorsa, è filato tutto liscio: un solo candidato, Guglielmo Ferrarese, tra l'altro commissario in carica, eletto per acclamazione. Uno...
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VENEZIA - A Rovigo, domenica scorsa, è filato tutto liscio: un solo candidato, Guglielmo Ferrarese, tra l'altro commissario in carica, eletto per acclamazione. Uno scenario che non ripeterà né a Padova né Verona. Per domenica prossima 18 dicembre sono stati convocati i congressi provinciali della Lega - Liga veneta di Padova e di Verona e in entrambi i territori si preannunciano sfide agguerrite.
A Padova la notizia è che gli aspiranti alla carica di segretario provinciale della Lega saranno non più due, ma tre: oltre a Michele Maria Rettore - uscito per primo allo scoperto, storico militante dell'alta padovana - e a Nicola Pettenuzzo - sindaco di San Giorgio in Bosco, salviniano, sostenuto dai vertici padovani vale a dire dai sottosegretari Massimo Bitonci e Andrea Ostellari - ci sarà anche Fabrizio Boron. Che, essendo consigliere regionale, fino a pochi giorni fa non poteva candidarsi. Una incompatibilità che, verbalmente, è stata recentemente tolta dal comitato federale di via Bellerio. «Il segretario federale ha detto che chiunque può candidarsi quindi adesso vedremo se la parola di Matteo Salvini ha valore», ha detto Boron che ieri ha inviato la lettera ufficiale di autocandidatura unitamente alla richiesta dell'elenco dei militanti per la campagna elettorale. «Credo - ha aggiunto - che in questo momento la Lega abbia bisogno di unità, di tornare ad essere sul territorio fra la gente che ci ha sempre sostenuto, ad impegnarsi per la battaglia sull'autonomia. Io rappresento la Lega di Zaia, del territorio, dei militanti veri e non quella romana della spartizione delle poltrone».
VERONA
Sarà battaglia anche a Verona dove è già in pista il commissario provinciale Nicolò Zavarise, salviniano, vicino al presidente della Camera Lorenzo Fontana. Dalle altre componenti del partito - quelle che fanno capo a Vito Comencini, Paolo Paternoster, Luca Coletto, Alessandro Montagnoli - potrebbe arrivare un candidato unitario alternativo.
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Il Gazzettino