Leader islamico moderato nel mirino Minacce sul web a lui e alla moglie

Tanji Bouchaib, 56 anni
VENEZIA  - Dallo scorso febbraio è cittadino italiano. E ha giurato fedeltà alla Costituzione. Da oltre vent’anni risiede con la moglie a Cinto...

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VENEZIA  - Dallo scorso febbraio è cittadino italiano. E ha giurato fedeltà alla Costituzione. Da oltre vent’anni risiede con la moglie a Cinto Caomaggiore, nel Veneto Orientale, e ha due figlie. Nato in Marocco, nel 1960, Tanji Bouchaib, operaio in un'azienda di Portogruaro, guida l’associazione Assalam di Annone Veneto dove da poco è stata inaugurata una moschea, ed è presidente della Federazione Islamica dal Veneto. Da sempre su posizioni moderate  lavora per il dialogo e l’integrazione. Non c’è iniziativa che non lo veda in prima linea contro l’integralismo. Ed è sulla base di queste credenziali che risultano assurde le accuse che gli sono state mosse online e che da alcuni giorni girano sul web contribuendo ad alimentare, secondo Bouchaib, un clima ostile tanto da presentare querela per diffamazione contro Tino Bozza, 53enne di Concordia Sagittaria, attivista del circolo  "Prora Adversa" di Portogruaro e simpatizzante del movimento di estrema destra "Casa Pound"  che ha postato su Facebook su "La Voce del cittadino" la frase: «L’Imam di Annone è nazista. La chiesa, la sua Polonia, Heil Allah». Ed è a queste parole che verrebbe ricondotta l’aggressione verbale subita per strada a Cinto Caomaggiore dalla moglie e dalla cugina di Bouchaib,  affrontate da due uomini che hanno gridato loro: «Vivete nella stessa casa dell’Imam terrorista e nazista, dovete scomparire».


Un episodio che ha scosso le due donne e che preoccupa lo stesso Bouchaib, il quale non ha mai avuto né minacce esplicite, né velate intimidazioni. Anzi. La moglie lavora come addetta alle pulizie, le figlie sono nate e cresciute qui e  frequentano scuole italiane. E quando gli è stata conferita la cittadinanza ha sottolineato emozionato e sincero che è a questa terra che deve tutto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino