SOSPIROLO - Sabato la diocesi di Belluno-Feltre ha accolto ufficialmente nella Certosa di Vedana la nuova comunità monastica delle Adoratrici perpetue del Santissimo...
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LA CELEBRAZIONE Pochi, dato il grande numero di fedeli, hanno avuto la fortuna di seguire da vicino la celebrazione eucaristica nel corso della quale due novizie hanno anche pronunciato la loro professione monastica. Si tratta di Anna, che viene dal Messico e Marina, che arriva dalla Croazia: si chiameranno con nuovi nomi, Maria Cecilia del Preziosissimo sangue e Maria Noemi di Cristo Re. Alla fine della cerimonia il vescovo Renato Marangoni ha dichiarato l’instaurazione della clausura per la comunità monastica mentre il sindaco di Sospirolo, Mario De Bon, ha ricordato l’importanza delle certosa, simbolo di accoglienza, per tutta la Valbelluna. Ha presieduto la liturgia monsignor José Carballo, segretario della Congregazione dei religiosi. Erano presenti, in questa occasione, anche i superiori delegati dell’ordine Certosino, proprietari della Certosa, e molti altri sacerdoti del Bellunese.
LA CERTOSA È uno dei luoghi più importanti della religiosità in provincia di Belluno. Una storia che parte dal 1456 quando i canonici della cattedrale di Belluno donarono ai certosini di San Brunone – con l’approvazione di papa Pio II e di Jacopo, vescovo di Feltre e di Belluno – gli ospizi di Agre, San Gottardo e Vedana. E da lì nacque la certosa. Era chiusa e disabitata ormai da alcuni anni e, per diverso tempo, sulla sua destinazione futura si erano rincorse diverse ipotesi, tra le quali quella di trasformare il complesso in chiave turistica. Ma con l’arrivo delle suore è tornata a essere comunità monastica.
IL COMITATO È anche sorto un comitato per aiutare queste nuove monache, affinché possano restare stabilmente e definitivamente a Vedana ha avviato frattanto una raccolta di fondi.
Il Gazzettino