VENEZIA (22 novembre) - Sette a luci rosse tra Padova e Venezia con incursioni nella Marca trevigiana. Il metodo di "arruolamento" fa leva sul sesso: belle ragazze agganciano le...
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Ma dove sta l'inghippo, a parte una visione aperta della sessualità? Secondo il Gris preoccupante è l'utilizzo sessuale dei bambini e la costrizione di quelle donne che non vorrebbero spontaneamente «donare il loro corpo in sacrificio per Gesù», come auspicava il fondatore. In passato al setta si è trovata più volte a dover fare i conti con la giustizia. Le deviazioni sessuali accomunano molti gruppi religiosi alternativi e ieri sono emersi fatti inquietanti dalle denunce di due ex testimoni di Geova, fuoriusciti insieme ad una quarantina di confratelli. Toccante la testimonianza di Sara, che ha dovuto combattere contro violenze dentro e fuori casa, trovando la serenità con Andrea Cimel, di Crocetta del Montello, ex anziano (dirigente) del Tdg. In merito a questi episodi - che ciascuna formazione religiosa imputa semmai alla responsabilità del singolo e non del gruppo - il consigliere nazionale del Gris Giuseppe Bisetto ha lanciato un «appello alle forze dell'ordine e ai magistrati affinché non indaghino solo sulla pedofilia all'interno della Chiesa Cattolica - deprecabilissima - ma estendano la minuziosa analisi a 360 gradi».
La giornata di studio (la trentacineuqesima su questo argomento) sulle sette ha puntato quest'anno l'attenzione sui gruppi apocalittici, quelli che lanciano allarmi scomposti sulla presunta vicina fine del mondo. «Oggi si parla tanto di 2012 e di profezie Maya - spiega Bisetto - ma dimentichiamo i millenarismi del passato». Sono almeno venti gli allarmi planetari lanciati dal 999 ad oggi. Tutti puntano a spaventare gli adepti per ottenere obbedienza cieca, donazioni e denaro in vista dell'Armageddon, l'Apocalisse. Tra le sette millenariste a Oderzo, Sacile e Montebelluna si trovamo adepti di Damanhur, formazione new age ispirata ad antichi riti egizi. In val di Susa hanno scavato una città santa nella roccia, nel Veneto starebbero reclutando nuovi seguaci.
Vista la proliferazione delle sette, 118 nel Veneto, il vicario generale della diocesi di Treviso, monsignor Giuseppe Rizzo, ha preannunciato la volontà del vescovo Gianfranco Agostino Gardin di affrontare in modo organico la questione, formando i sacerdoti, attualmente «disarmati», predisponendo corsi di approfondimento specifici. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino