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Gli alberghi sono già pieni di prenotazioni, con i prezzi che stanno iniziando a volare in vista della partenza ufficiale della stagione. Ristoranti, bar, hotel, centri per il divertimento e poli attrattivi: sembra davvero tutto pronto per un'estate di assoluta ripartenza, in grado di superare anche i livelli record dell'anno scorso. E invece non è così, perché c'è un'emergenza se possibile ancora peggiore rispetto a quella già vissuta negli ultimi due anni: a mancare non sono i turisti, ma chi dovrà "servirli", cioè il personale che dovrebbe lavorare per rendere l'estate a misura di visitatore. I numeri, quest'anno, sono letteralmente da brividi, se si pensa soprattutto alle necessità dei gestori.
LA SITUAZIONE
In tutto il Friuli Venezia Giulia - sono queste le stime fornite da Federalberghi quando alla stagione balneare non manca nemmeno un mese - mancano attualmente 1.500 persone da impiegare nel comparto turistico. È un numero che prima d'ora non era mai stato raggiunto e che rischia di far partire l'estate con il freno a mano tirato. Se non in alcuni casi e per alcuni gestori addirittura di comprometterla.
Sì, perché le figure che si cercano e che non si riescono più a trovare non sono affatto marginali. Si tratta infatti di operatori in grado di garantire l'accoglienza dei turisti, di far funzionare ristoranti e bar, alberghi e discoteche. Dentro, insomma, c'è un po' di tutto. È l'esercito dei cosiddetti stagionali, lavoratori disposti a sacrificare un periodo - quello estivo - generalmente votato al divertimento giovanile e alla spensieratezza. Il tutto per fare esperienza e magari mettere via qualche soldo per gli studi o semplicemente per la vita nella stagione invernale.
La crisi, che si sente anche nelle altre regioni e anche in altri settori, quest'anno tocca in particolar modo il Friuli Venezia Giulia e si concentra nelle località turistiche, anche se le città da questo punto di vista non dormono certo sonni tranquilli.
CHI SONO
L'emergenza più grande la vivono gli albergatori e i ristoratori, intesi in senso lato dal momento che ad esempio le gelaterie non sono assolutamente escluse dal problema.
IL GOVERNO
Pochi giorni fa il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha annunciato una prossima azione del governo almeno per lenire l'emergenza. «Il ministro del Lavoro presenterà un decreto dove ci sono già soluzioni che vanno in quella direzione e che aiuteranno a rendere le cose più semplici per chi lavora. Il nostro governo, diversamente da altri, non ha la filosofia del reddito di cittadinanza. La nostra volontà e il nostro impegno sono quelli di aiutare gli imprenditori, che sono coloro che danno lavoro a chi è occupabile. Questo faremo nel decreto che il ministro Calderone presenterà a breve. «C'è una questione di salari, andiamo avanti verso la riduzione del cuneo fiscale. Abbiamo messo a disposizione dei lavoratori 3 miliardi per aumentare i salari, perché siamo consapevoli che dobbiamo aiutare in tal senso, ci stiamo muovendo per farli guadagnare di più ma senza gravare sulle aziende. Poi, se un'impresa ha un lavoratore capace e sa che quel lavoratore è parte fondamentale del successo, non se lo lascia scappare. L'impresa funziona quando ha una squadra di successo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino