Cacciata dal colloquio di lavoro perché non risponde alla domanda sui figli, il post di Paola diventa virale

Cacciata dal colloquio di lavoro perché non risponde alla domanda sui figli, il post di Paola diventa virale
MESTRE - Il curriculum? Non conta. Troppo spesso quel che conta davvero, se sei una ragazza di 28 anni che sta cercando un lavoro, è se tu sia sposata o abbia figli. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MESTRE - Il curriculum? Non conta. Troppo spesso quel che conta davvero, se sei una ragazza di 28 anni che sta cercando un lavoro, è se tu sia sposata o abbia figli.


E' la denuncia (diventata virale) di Paola Filippini, aspirante fotografa di Mestre che nel frattempo cerca un impiego come hostess in alloggi turistici. E davanti all'ennesimo datore di lavoro che prima di ogni altra cosa le ha chiesto di definire il suo "stato civile" ha rifiutato di rispondere, venendo quindi messa alla porta senza tante cordialità.



Paola però si è sfogata sul suo profilo Facebook, raccontando il colloquio per filo e per segno in un post che è stato condiviso 33mila volte. «Posso non rispondere?», aveva chiesto Paola al datore di lavoro. Lui, il signor M.M., ha risposto con un semplice «Certo. Allora ti puoi anche accomodare fuori, per me il colloquio finisce qui». Alla richiesta di spiegazioni della ragazza, l'uomo ha rincarato la dose: «Devo sapere se sei sposata e se hai figli, perché questo determina la tua disponibilità lavorativa».



«E' offensivo, è bruttissimo, è una VIOLENZA - scrive Paola su Facebook - Perchè non importa se hai studiato, se hai lavorato tanti anni, se hai fatto gavetta, se hai un bel Cv. Importa se hai figli. Perché se li hai, è meglio che tu stia a casa ad allattarli (...) Le donne devono sapere che non si devono mai abbassare a queste offese e gli uomini devono sapere che esistono tanti uomini di merda a questo mondo. Proprio ieri ne parlavo con alcuni colleghi, fatalità oggi mi è successo, di nuovo. Ho perso la possibilità di un lavoro, ma non mi importa niente. Ho salvato la mia dignità, ho mantenuto la mia privacy. La condizione della donna al giorno d'oggi è ancora molto difficile». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino