Agosto potrebbe portare a 229mila posti di lavoro in più, col Nordest in caccia di 58.130 addetti. Il problema è trovare le qualifiche giuste. Lo sottolinea una...
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SUD IN PRIMA LINEA
Il rapporto rileva che ad agosto «cresce di oltre un punto percentuale la quota di imprese che hanno programmato assunzioni rispetto ad agosto di un anno fa (10,7% contro il 9,5%) e, tra queste, solo quelle più piccole registrano aumenti del tasso di entrata (ovvero del rapporto tra numero di ingressi previsti e dipendenti delle imprese) che passa dal 2,3% dello scorso anno al 2,7% di quest'anno».
È soprattutto il Sud, complice il buon andamento delle attività legate al turismo, ad incrementare la domanda lavorativa (+12,2%), seguito dal Nordest (+ 8%) e Nordovest (+6,6%). In controtendenza, invece, la richiesta nel Centro Italia (-3,3%).
Rispetto a luglio 2018, invece, le imprese che assumono e le entrate complessive previste nel mese di agosto diminuiscono per ragioni legate alla stagionalità.
TEMPO DETERMINATO
«Più di un'assunzione su due sarà a tempo determinato, con punte più elevate in Sardegna (67%), in Trentino Alto Adige (65%) e Liguria (60%). Mentre il 21% dei contratti lavorativi sarà a tempo indeterminato», sottolinea la nota di Unioncamere che evidenzia anche come siano 144.600 le imprese pronte ad assumere, con una netta prevalenza delle più piccole. È il settore dei servizi «a prevedere un numero nettamente maggiore di ricerche di personale per agosto, che potrebbero dare luogo a 166mila contratti (il 72% del totale) di cui quasi 58mila nel settore dei servizi alle imprese e circa 44mila nel turismo». Ci sono aziende che cercano anche 570 direttori e ingegneri o specialisti in scienze gestionali, 10300 in tutt'Italia i posti da riempire in questo campo super profilato.
Nei giorni scorsi un'elaborazione dell'Ufficio Studi della Federazione Italiana Pubblici Esercizi sulla base dei dati provenienti dall'analisi Excelsior-Unioncamere aveva segnalato nello specifico una carenza di circa 50mila unità tra cuochi, camerieri e baristi, dovuta soprattutto all'inadeguatezza dei profili professionali.
Tra tutti i profili ricercati quasi una persona su due deve avere una qualifica professionale, mentre per il 26% dei casi è sufficiente un diploma. Le imprese puntano sui giovani (il 49% delle richieste è rivolto a persone sotto i 29 anni), mentre il genere non è un requisito discriminante per l'80% delle imprese. Da segnalare tuttavia che tra le imprese che esprimono una preferenza prevale il genere femminile. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino