OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ROVIGO - I posti di lavoro continuano a crescere, ma in Polesine la salita rallenta rispetto a quella dello scorso anno e maggio è stato poco confortante. All'inizio di giugno, infatti, il bilancio complessivo del mercato del lavoro dipendente privato in Veneto risultava in positivo per ben 64.400 posti di lavoro, il risultato migliore per il periodo gennaio-maggio dal 2019 a oggi.
L'ANDAMENTO
Per quanto riguarda la provincia di Rovigo, che oggi si appresta a festeggiare un Primo maggio in differita, a causa del rinvio della festa dei lavoratori a causa del maltempo, era però andata meglio lo scorso anno. Nei primi cinque mesi del 2023, infatti, secondo lo studio di Veneto lavoro, il bilancio occupazionale dà sì un risultato importante e soddisfacente di 2.963 posti di lavoro in più, ma nel 2022 erano stati 3.256. Il dato di quest'anno, comunque, migliora anche quello del 2021, quando il bilancio era stato di 2.868 posizioni lavorative in più e soprattutto, quello del 2020, quando erano stati solo 1.321. Allora, però, si facevano ancora i conti con gli effetti diretti della pandemia, che pure per il Polesine erano stati notevolmente meno pesanti che altrove. Rispetto all'epoca a.C, ante Covid, i valori di quest'anno sono più bassi, ma non di molto, perché nel 2019 il bilancio occupazionale dei primi cinque mesi dell'anno era stato di 3.109 posti di lavoro in più.
LE RAGIONI DEL CALO
La minore crescita rispetto allo scorso anno, in particolare, sembra doversi ascrivere prevalentemente a una diminuzione dei volumi delle assunzioni, che l'anno scorso erano state ben 13.689, mentre quest'anno 13.092, valore peraltro molto vicino a quello del 2019, 13.182, nettamente superiore a quello del 2021, 12.689.
I SETTORI
A livello di settori, Veneto lavoro evidenzia come «nel periodo gennaio-maggio, a fronte di una sostanziale stabilità rispetto al 2022 delle assunzioni nel settore primario (più 1%), nel complessivo periodo gennaio-maggio, si registra una crescita del 6% nei servizi e una pari flessione nell'industria. Il traino positivo è rappresentato dal comparto del commercio e turismo (12%), mentre nel secondario la domanda di lavoro risulta in calo soprattutto tra le altre industrie (16%), in particolare in quelle della chimico-plastica (20%) e per quanto riguarda il metalmeccanico, nel comparto delle macchine elettriche (20%). Il saldo del periodo è positivo e in aumento nel settore agricolo e nei principali ambiti del terziario, il che conferma un nuovo rafforzamento dei ritmi di crescita già osservati. È positivo, ma in calo, nel settore industriale, dove invece si assiste a un leggero rallentamento delle dinamiche espansive».
Sul fronte della disoccupazione, i dati della provincia del periodo gennaio-maggio sono pressoché sovrapponibili rispetto a quelli di un anno fa: i disoccupati sono 2.177, erano 2.163; gli inoccupati sono 263, erano 265. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino