BORGO VENETO - Alla scadenza del contratto avrebbe dovuto ottenerne uno a tempo indeterminato, invece l'azienda l'ha lasciato a casa. E' l'ennesimo round nel...
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A fare le spese di quello che i nuovi proprietari definiscono un errore è un dipendente straniero, assunto a tempo determinato nella fabbrica di Megliadino San Fidenzio. A febbraio l'azienda gli aveva spedito una raccomandata in cui diceva che, allo scadere del contratto in vigore, l'operaio sarebbe stato assunto a tempo indeterminato in vista del trasferimento della produzione nello stabilimento di Marcon (Venezia), previsto entro settembre. Durante i colloqui individuali tra i dipendenti e la proprietà, infatti, lo straniero, pur di non rimanere senza lavoro, aveva detto di essere disposto a trasferirsi nella nuova sede. E la sua disponibilità sembrava essere stata premiata, o almeno così credeva il dipendente, fino al giorno del rinnovo del contratto. Lunedì mattina l'operaio si è presentato al lavoro, convinto di firmare il nuovo accordo, ma il direttore del personale lo ha rispedito a casa perché il contratto ormai era scaduto. A quel punto è sceso in campo il sindacato: alle richieste di spiegazione la San Marco ha risposto che c'era stato un errore, proponendo come risarcimento un contratto di due mesi.
«L'ennesimo grave episodio, contro il quale faremo subito ricorso alle autorità competenti afferma la Filctem Cgil di Padova è un gesto che conferma la volontà della San Marco di portarsi via le lavorazioni di Eurocolori scaricando i dipendenti».
Una prova di questa strategia, secondo la Filctem, è il rifiuto da parte dell'azienda di qualsiasi confronto con il sindacato su un accordo collettivo.
Il Gazzettino