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PORDENONE - Da una parte il timore che il venire meno del blocco dei licenziamenti possa aprire una falla in particolare nei settori più colpiti dalla crisi sanitaria. Dall'altra, un sistema industriale manifatturiero che già dall'estate 2020 e con conferme nei primi mesi di quest'anno ha tenuto. Un sistema che, per altro, ha fame di operai e tecnici specializzati e di addetti con competenze digitali che fatica a trovare. In mezzo i comparti del terziario-servizi, in particolare ristorazione e turismo, alle prese con la mancanza di figure professionali (come cuochi e camerieri) che durante i lunghi mesi di chiusura delle attività hanno dovuto riciclarsi in altri settori e nelle fabbriche dove si è sempre continuato a lavorare. Nella post-emergenza Covid il mercato del lavoro appare piuttosto schizofrenico.
LICENZIAMENTI
Il quadro diventa forse più comprensibile se si guarda dentro i diversi settori tendendo a riferimento qualche numero. Rispetto al timore sulla fine del blocco dei licenziamenti - che il sindacato anche del Friuli occidentale continua a sottolineare e a chiedere che venga mantenuto almeno fino a ottobre - in provincia a fine aprile i lavoratori coperti da ammortizzatori sociali erano circa 15 mila.
L'INDUSTRIA
Nel settore manifatturiero difficile, al momento, avere numeri precisi sulla necessità di manodopera. Ma è evidente che nei settori portanti - sia la metalmeccanica che il legno-arredo - ci sarebbe bisogno di manodopera specializzata. E gli esempi non mancano: negli ultimi mesi sia Electrolux Porcia che Friulintagli hanno assunto. «Per come sta andando il mercato in questi ultimi mesi - continua a ripetere il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti che pure si è sempre detto favorevole a una proroga dello stop ai licenziamenti cercando l'intesa con il sindacato - non mi pare che le imprese siano in attesa del via libera per procedere a licenziamenti lacrime e sangue. Non è così, almeno per l'industria». È chiaro, però, che negli altri settori (o nell'industria per quelle realtà produttive che magari erano in crisi già da prima) ci sono molte realtà in difficoltà e una volta terminata la cassa Covid potrebbero essere costrette a licenziare parte dei propri addetti proprio perché la lunga emergenza ha causato cali di fatturati importanti.
D.L. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino