Lavoro in Fvg. Operai specializzati dal Ghana, i primi in arrivo tra un mese

Operai specializzati dal Ghana, i primi in arrivo tra un mese
PORDENONE - Un mese ancora, forse qualche giorno in più. Poi, però, i primi operai specializzati ghanesi potrebbero "sbarcare" nelle aziende del Friuli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PORDENONE - Un mese ancora, forse qualche giorno in più. Poi, però, i primi operai specializzati ghanesi potrebbero "sbarcare" nelle aziende del Friuli Occidentale che hanno bisogno di tecnici specializzati. Un progetto che il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti sta portando avanti, con i suoi più stretti collaboratori, da tempo, ma che ora sembra sia arrivato in porto. L'idea di puntare su una manodopera specializzata proveniente da un paese africano era nata proprio per sopperire alla carenza di operai che di fatto sta mettendo in seria difficoltà anche gli imprenditori locali. Da qui il via al progetto voluto da presidente Agrusti.

 

IL PROGETTO


A spiegare a che punto stanno le cose ci ha pensato ieri mattina lo stesso "capo" di Confindustria A.A. intervenendo in diretta a Radio 24 al programma di Simone Spetia che trattava, appunto, la difficoltà delle imprese a reperire manodopera. «Abbiamo utilizzato il decreto Cutro - ha spiegato - a fronte di un'esperienza maturata negli anni con la comunità ghanese con la quale c'è stata una straordinaria capacità di integrazione con persone poi dimostratesi assolutamente capaci di confrontarsi con un sistema industriale così complesso come il nostro. Ci siamo rivolti a una Scuola di formazione tecnica e professionale straordinaria, fondata dai salesiani ad Accra e in altre aree del Paese africano, con la quale è stato stipulato un accordo per affinare in loco la preparazione su vari mestieri». In questo senso si stanno preparando nelle scuole professionali ghanesi carpentieri, carrellisti e saldatori, tutte figure professionali di fatto introvabili nel mercato locale e nazionale.


 

L'ARRIVO


«Confindustria Alto Adriatico, per il tramite di una primaria società di outplacement italiana -ha spiegato ancora il presidente - fornisce una ulteriore formazione. Chiuso questo cerchio i lavoratori verranno in Italia con un contratto di lavoro che la società di outplacement ha a sua volta stipulato con le aziende manifatturiere interessate alla loro assunzione. Siamo nella fase finale ha detto ancora e ritengo che entro un mese arriveranno i primi lavoratori ai quali è somministrata anche della formazione linguistica, grazie alla Dante alighieri di Accra e all'Ambasciata italiana in Ghana». Un progetto, dunque, che se effettivamente arriverà in porto tra una trentina di giorni potrebbe dare risposte importanti alle imprese locali. Ma c'è anche un'altra iniziativa già in cantiere. «L'associazione si è parimenti mobilitata in Italia per creare condizioni attrattive ragionando sull'ipotesi di fornire alloggi gratuiti per lavoratori provenienti da oltre 300 chilometri. In pratica - aggiunge Agrusti - abbiamo avanzato la richiesta di produrre una leggina per consentire a persone provenienti, faccio degli esempi, da Brindisi o Reggio Calabria, di poter detrarre dalle imposte due viaggi low cost al mese per non sentirsi emigranti al pari dei loro nonni o dei loro padri e riuscendo così a mantenere delle relazioni sociali coi territori di appartenenza».


 

RICHIEDENTI ASILO


Il presidente Agrusti ha concluso sostenendo che «esiste un'ulteriore risorsa utilizzabile, razionalmente, con dignità, che è quella dei richiedenti asilo che lasciamo senza fare nulla dalla mattina alla sera nei vari centri più o meno dignitosi di accoglienza. Vogliamo poter far lavorare anche loro, ne stiamo discutendo con le Prefetture, siamo a buon punto, stiamo facendo dei corsi per insegnargli rapidamente l'italiano di primo livello affinché, per esempio, possano apprendere le misure di sicurezza, un altro dei temi centrali che non può essere eluso». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino