Ditta a caccia di sarte: «Tre mesi di ricerche, ma nessuno risponde»

Ditta a caccia di sarte: «Tre mesi di ricerche, ma nessuno risponde»
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MORGANO - Ci sono sempre più stilisti e fashion blogger. Ma sempre meno sarti. Oggi è veramente difficile trovare qualcuno che sappia tenere in mano ago e filo. La Tiemme di Badoere, laboratorio di confezioni nato ormai trent'anni fa, sta cercando da mesi tre operaie specializzate. Vengono offerti contratti anche a tempo indeterminato. Ma fino a questo momento non è bastato. Giuliano Secco, titolare con la moglie dell'azienda che oggi conta 14 dipendenti, non ha nascosto la sua amarezza davanti alle telecamere di Tagadà, trasmissione de La7. «Sono mesi che cerchiamo tre operaie specializzate conferma oggi nel settore della moda escono tutti stilisti. Noi, invece, abbiamo bisogno di gente che sappia cucire, rammendare e lavorare materiali diversi. Le  macchine le puoi anche cambiare. Il vero investimento è nella manualità. E' questa che ha reso forte l'Italia in tutto il mondo. E adesso sta scomparendo. Siamo davanti a un problema enorme. L'età media delle persone che lavorano nel nostro settore supera i cinquant'anni. Il riciclo ormai non ci sarà più». La Tiemme è riuscita a superare la grave crisi del mercato del tessile reinventandosi di continuo. 


LA FORMAZIONE

A quanto pare, però, lo scoglio più grande è quello che riguarda la formazione delle nuove leve. Perché si possono studiare mille strategie vincenti, ma senza soldati non si vince nessuna guerra. «L'apprendistato è di fatto sparito sottolinea il titolare, già riferimento nazionale della Confartigianato per il settore abbigliamento per formare una persona servono cinque anni. Ovviamente impegnando una persona che sa formarla. Così si perde lavoro, perché giustamente si fanno otto ore al giorno. E allora bisogna rinunciare a delle commesse. Oppure allungare i tempi di consegna». Un peccato mortale. Però non sembrano esserci grosse alternative. Negli ultimi tempi l'azienda di Badoere ha anche provato a cercare lavoratori attraverso le agenzie interinali. Ma senza troppo successo. «Oggi gli imprenditori che hanno dipendenti che sanno veramente lavorare se li tengono stretti, com'è logico che sia nota Secco bisognerebbe investire direttamente nella aziende in modo che ci siano sgravi per chi avvia dei corsi di formazione». Oggi all'interno del laboratorio servono figure professionali specializzate e flessibili. Cioè capaci di mettere le mani su qualsiasi materiale e di adattarsi alle esigenze del momento. La Tiemme è cresciuta seguendo proprio questa linea. All'inizio era specializzata nel settore della confezione, sartoria e finitura con occhielli, bottoni, zip e accessori vari. Poi ha aggiunto l'attività di ripristino dei capi e il rimaglio con attrezzature di altissima qualità. Sul fronte delle macchine, come sottolineato dallo stesso Secco, non ci sono problemi. L'importante è riuscire a trovare sarti che le sappiano usare al meglio. 
Mauro Favaro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino