Lavoro, la casa di cura di Monastier cerca infermieri e offre alloggio gratis per 6 mesi

Lavoro, la casa di cura di Monastier cerca infermieri e offre alloggio gratis per 6 mesi
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MONASTIER (TREVISO) - La casa di cura Giovanni XXIII cerca infermieri. E offre loro anche un appartamento a titolo gratuito per i 6 mesi di prova. Lo schema era già stato collaudato per i medici. A fronte della carenza generale di personale sanitario, si cerca di agevolare al massimo eventuali nuovi ingressi. Anche nel pubblico si sta cercando di mettere in piedi qualcosa di simile.


A Castelfranco, in particolare, il Comune sta studiando un piano per arrivare a offrire case con affitti ridotti fino al 30% rispetto al valore di mercato agli specialisti e agli infermieri in servizio nella sede dell'Istituto oncologico veneto (Iov). In più, si sta dialogando anche con gli asili per fare in modo che possano accogliere i loro figli con orari modellati sui turni di lavoro in ospedale. L'Aeep, l'azienda per l'edilizia del municipio, si è già messa al lavoro. E parallelamente si sta cercando di chiudere un accordo con il centro infanzia Umberto I. L'Usl della Marca, dal canto proprio, sta esplorando la possibilità di siglare una convenzione con l'asilo parrocchiale di Fiera per poter contare a sua volta su orari compatibili con i turni di lavoro al Ca' Foncello.


Sono le nuove frontiere. Per quanto riguarda la Giovanni XXIII di Monastier si tratta già di una realtà. Anche nell'ultimo bando esplorativo per l'assunzione di dieci infermieri si propone oltre al contratto a tempo indeterminato anche la possibilità di avere un alloggio a titolo gratuito, un appartamento e una camera privata con bagno, per tutto il periodo di prova. «Per noi è importante che l'infermiere o il medico inizi a lavorare serenamente, senza la preoccupazione di dover trovare un alloggio per svolgere il periodo di prova. In questo caso offriamo la possibilità per i sei mesi di prova di avere a disposizione un appartamento o una camera con bagno vicino alla struttura spiega Massimo Calvani, presidente del gruppo Sogedin cerchiamo di mettere a proprio agio le persone che magari provengono da regioni distanti dalla nostra e che sono disposte a spostarsi per venire a lavorare in Veneto ma si ritrovano a dover fare i conti con la ricerca di un alloggio». Gli appartamenti sorgono nella stessa zona del presidio ospedaliero di Monastier. «Sono situati di fronte alla casa di cura e sono stati costruiti ancora 15 anni fa proprio con questo scopo tira le fila Gabriele Geretto, amministratore delegato della Giovanni XXIII molti infermieri nel corso degli anni si sono trasferiti in Veneto anche da regioni distanti. Li abbiamo ospitati, in alcuni casi anche marito e moglie, in appartamenti che abbiamo messo loro a disposizione. Poi, una volta confermato il contratto, e quindi con la certezza economica, questi sono riusciti a trovare un'abitazione propria e ora lavorano presso il nostro presidio ospedaliero».
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Il Gazzettino