Lavoro ce n'è ma ad Oderzo a mettere in ginocchio le imprese sono i rincari di materie prime e bollette

Lavoro c'è ma i rincari sono troppo alti
ODERZO (TREVISO) - È stato un 2022 dai rincari pazzeschi, che stanno seriamente mettendo a rischio i margini già risicati delle imprese artigiane. A dirlo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ODERZO (TREVISO) - È stato un 2022 dai rincari pazzeschi, che stanno seriamente mettendo a rischio i margini già risicati delle imprese artigiane. A dirlo è Armando Sartori, presidente di Confartigianato Oderzo-Motta, associazione di categoria alla quale aderiscono circa 1500 imprese artigiane del comprensorio. «Sentiamo tutti parlare di rincari esordisce Sartori e vengono buttate là le percentuali più disparate. Per nostra fortuna è vero che c'è lavoro, molti associati mi riferiscono che le commesse stanno arrivando o sono arrivate nei mesi passati. Se così fosse sarebbe da essere ottimisti, tuttavia ritengo sia opportuno essere realisti. Ciascuna impresa ha a che fare con i costi energetici. Tutti vedono che sono aumentate le bollette, ma non si ha l'esatta contezza di questo. Che chi dice che gli aumenti del gas sono del 300%, quelli dell'elettricità seguono a ruota e così via. Noi in Confartigianato abbiamo voluto approfondire la questione».

L'indagine

Così l'ufficio studi dell'associazione che sta in piazzale Europa ha raccolto i dati, non limitandosi al 2022 bensì andando assai indietro nel tempo, al 2013. All'epoca i prezzi dell'energia erano stabili, dal 2021 hanno cominciato a salire. «I dati che abbiamo raccolto ed elaborato - riporta Sartori - ci dicono che l'aumento del gas è pari al 1000%, quello dell'energia elettrica si attesta al 650%. I margini delle nostre imprese, che potrebbero esser buoni, visto che le commesse ci sono, vengono inesorabilmente ridotti da questi aumenti impossibili. A ciò ci aggiungano i rincari delle materie e prime e quelle che io chiamo le tasse occulte». Sartori fa riferimento agli oneri per la rivalutazione monetaria dei trattamenti di fine rapporto dei dipendenti delle imprese artigiane. «Questi oneri incidono per l'1,5% e spettano alle aziende fino a 50 dipendenti. Le altre, quelle di dimensioni maggiori, non vi sono assoggettate. E' evidente la disparità di trattamento. Vorrei qualcuno mi spiegasse che differenza c'è fra l'operaio di una piccola officina meccanica e quello che lavora in un'azienda dove vi sono centinaia di persone. C'è una disparità che riesco a spiegarmi». Insieme all'impennata dei costi energetici in Confartigianato sono molto preoccupati per l'inverno demografico, il fatto che non nascono più bambini. «In 10 anni puntualizza il vice direttore Luca Lava vi è stato un calo del 30%. Se va avanti così è già stato calcolato che nel giro di pochi anni non vi sarà più forza lavoro per le aziende». Immancabile la richiesta alla politica, a tutti i livelli, di adoperarsi per sostenere le famiglie e la natalità.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino