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UDINE - Ci sono alcune situazioni di cassa integrazione aperta, ma le condizioni sono tali da non destare allo stato grandi preoccupazioni. Il tessuto economico della provincia di Udine, infatti, «tiene». Piuttosto, deve attrezzarsi per poter continuare a mantenere la competitività che ancora riesce ad esprimere e una delle sfide da vincere è quella legata alla reperibilità della manodopera. Oltre a quella delle retribuzioni, sempre più erose dall'inflazione.
IL QUADRO
«È il quadro che tratteggia il mondo sindacale della provincia e che trova riscontro, nella parte riguardante la performance economica, anche nel fronte confindustriale. Le criticità si concentrano in modo particolare nel settore della carta, della grafica e della loro filiera, che dallo scorso settembre deve fare i conti con una riduzione degli ordini senza prospettive di svolta. Un problema non solo regionale, ma addirittura europeo. Interessati dalla cassa integrazione a intermittenza alcune realtà legate all'automotive ed è attraversato da venti di riduzione il comparto delle Tlc, le telecomunicazioni, dopo le trasformazioni e gli annunci di tagli che hanno interessato i grandi gruppi che portano il prodotto al cliente finale.
IL TERRITORIO
«Il territorio della provincia sta tenendo conferma Cristiano Pizzo, componente della segreteria regionale della Cisl e delegato per l'industria -.
I PROBLEMI
È un quadro in chiaroscuro, invece, quello che traccia Riccardo Uccheddu per la filiera della carta e della grafica. «Le tre cartiere della provincia registrano dai 5 ai 10 giorni di cassa integrazione al mese e ci sono casi di cassa integrazione anche per le aziende più grandi della grafica. Ora, segnali di criticità arrivano anche da quelle più piccole», aggiorna il sindacalista. All'origine, una caduta della domanda che «sta interessando l'intera Europa aggiunge . Si è manifestata a partire da settembre 2022, dopo che durante il Covid e nei mesi del rimbalzo il settore aveva lavorato molto bene. Al momento gli ordinativi arrivano ai 15 giorni e non oltre». Quello della carta è un settore che in provincia impiega circa mille persone, cui se ne aggiungono circa 300 per la grafica.
LE TLC
Venti di crisi anche sulle Tlc, un comparto che in provincia «annovera tante realtà, anche piccole, da non poterle neanche contare. Si occupano di portare il prodotto finale al consumatore, di trasmissione dati, di data center», aggiorna Ucccheddu. Se nel complesso l'economia dà comunque segni di reazione positiva, il segretario cislino Pizzo insiste sulla necessità di guardare alle sfide cui dare risposta già ora, affinché l'industria friulana continui in salute. «Nell'elenco le diverse transizioni e la prevenzione degli eventuali effetti negativi ad essi connessi, si pensi, per esempio, all'ineluttabile passaggio dal motore endotermico a quello elettrico su larga scala elenca Pizzo -. Inoltre, è fondamentale migliorare l'interazione tra gli istituti scolastici e le aziende del territorio per favorire il reperimento di manodopera qualificata rispetto alle esigenze delle imprese». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino