SAN DONÀ - «Lavoro sicuro per i conducenti di mezzi pesanti: camion e autobus». A segnalare l'aspetto occupazionale è Michele Giro, titolare delle...
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CRESCITA COSTANTEUn incremento segnalato anche dalla Camera di commercio che nel maggio scorso aveva indicato come le richieste nel mercato del lavoro nella zona riguardano, tra gli altri, i conducenti di mezzi pesanti. Il corso per la qualifica Cqc presuppone una frequenza obbligatoria, dura circa quattro mesi: in totale 140 ore di teoria, otre ad una decina di guide per la pratica. «Questa qualifica professionale è abbastanza impegnativa spiega Giro - garantisce una preparazione solida. L'esame è uno scoglio non facile, forse troppo complicato per quanto prevede la legge, anche per questo serve una certa padronanza della lingua italiana. La figura professionale attuale è molto distante del classico camionista del passato. La durata dei turni può variare in base all'impiego e alla disponibilità del conducente: dai giornalieri per trasporto urbano e interurbano, alle esigenze delle imprese edili, ma non ci sono più orari massacranti. Per chi guida i bus turistici o lavora nelle linee con l'estero in media i turni sono di 4 ore e mezza per il riposo, se vengono rispettate tutte le norme, sempre rilevate dal tachigrafo digitate».
RICAMBIO CARENTE«Purtroppo c'è carenza di nuove leve, non c'è ricambio generazionale continua Giro - soprattutto negli ultimi cinque anni, in cui molti camionisti nella zona sono andati in pensione». A complicare il quadro anche «la concorrenza compiuta da parte di altri Paesi come Slovenia e Croazia. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una diminuzione delle iscrizioni legate al trasporto di merci pericolose poiché in questi Paesi oltre confine il patentino Adr viene rilasciato in un fine settimana, con un esame in cui il candidato è assistito da un traduttore. È vergognoso sopratutto per gli standard di sicurezza del settore che dovrebbero essere rispettati a livello internazionale. Tramite l'associazione Antares, che raggruppa le autoscuole, abbiamo interessato il ministero dei Trasporti, che sta monitorando il fenomeno, anche se non è ancora stata trovata una soluzione all'esodo anomalo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino