Padova. Ponte Paleocapa, va rifatto come nel 1880. Resterà chiuso un anno e mezzo

Sarà smontato e ricostruito, il ministero ha chiesto che vengano messi gli stessi bulloni

Andrea Micalizzi
PADOVA - Il ponte Paleocapa davanti alla Specola chiuderà all'inizio di ottobre per lavori di restauro che dureranno un anno e mezzo. Per pedoni e biciclette il Comune...

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PADOVA - Il ponte Paleocapa davanti alla Specola chiuderà all'inizio di ottobre per lavori di restauro che dureranno un anno e mezzo. Per pedoni e biciclette il Comune sta dialogando con il Genio militare per costruire, dalla parte verso barriera Saracinesca, un ponte provvisorio. Questi i due punti principali che riguardano l'intervento dell'amministrazione, illustrati ieri sul posto dall'assessore ai Lavori Pubblici Andrea Micalizzi. La lunghezza dell'intervento si deve al fatto che la Soprintendenza ha chiesto non solo una manutenzione ma un restauro completo. Dunque il ponte in ferro, fatto nel 1880, sarà smontato pezzo per pezzo e ricostruito. Con attenzione maniacale. Infatti il ministero ha chiesto che vengano rimessi gli stessi bulloni. Essendo chiodi a caldo ribattuti, dovranno essere rifatti uno per uno. Molto lavoro riguarderà anche i sottoservizi. Sotto il ponte infatti ci sono tubi per l'acqua, la corrente e le fibre ottiche che verranno spostati poco più in là.

Rifatta la pista ciclabile

I lavori sono stati assegnati a "La Porta industries" di Agrigento per una cifra, compreso il ribasso d'asta, di poco più di 2 milioni di euro. L'assessore ha ribadito che non si tratterà solo del ponte ma verrà rifatta interamente la pista ciclabile che va dal ponte Sant'Agostino a questo, e quella che si dirama poi verso barriera Saracinesca. Con un particolare tipo di cemento granuloso molto più "comodo" del ghiaino attuale. L'importo è frutto di due diversi finanziamenti Pnrr, uno per gli interventi di valorizzazione del territorio e uno per la rigenerazione urbana. «Per questo dobbiamo rispettare rigidamente i tempi».

Un anno e mezzo di lavori

Lo scopo è il ripristino della capacità portante originaria con la realizzazione di una nuova soletta di impalcato che consenta il raggiungimento dell'adeguamento sismico del ponte. Nei giorni scorsi l'impresa ha provveduto a recintare l'area che sarà il campo base del cantiere, mantenendo aperto al traffico il ponte. Il progetto di recupero prevede lo smontaggio completo della struttura, divisa in sei travi e il trasporto con camion speciali in un'officina dove saranno realizzati tutte gli interventi, che per precisa richiesta della Soprintendenza, saranno realizzati con le stesse tecnologie adottate allora. Dunque l'assemblaggio delle varie parti sarà fatto con chiodature a caldo come in uso all'epoca e non con saldature. Saranno recuperati completamente anche i parapetti metallici, per il cui ripristino è prevista anche la fusione su disegni originali di alcune parti oramai andate irrimediabilmente perdute. La conclusione dei lavori con la riapertura del ponte è prevista per la primavera del 2025.

Le tappe

Il vicesindaco Andrea Micalizzi. «Il ponte ha urgente bisogno di manutenzione, dobbiamo salvarlo ed evitare che possa essere chiuso per problemi di sicurezza. Saranno utilizzate le metodologie costruttive dell'epoca, perchè questo ponte è anche testimone della tecnologia di quel tempo che va preservata. Ci prendiamo cura di un gioiello della città che tornerà a risplendere».


«Naturalmente vogliamo salvaguardare la mobilità pedonale, e stiamo lavorando con il Genio Militare per vedere di costruire una passerella ciclopedonale temporanea. I primi di ottobre il ponte sarà quindi chiuso per essere smontato, e parallelamente inizieranno anche i lavori sulla ciclopedonale che corre lungo Riviera Paleocapa, divisa in due proprio dall'accesso al ponte. Verrà rifatta in materiali drenanti molto più solidi, senza buche e pozzanghere come adesso. Mentre l'altro pezzo sarà anch'esso messo in sicurezza». 

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Il Gazzettino