Ancora in fabbrica a 96 anni. Nonna Walchiria: «Lavorare è bello»

Walchiria Boldrin, 96 anni
STRA - Ha compiuto da poco 96 anni, una bell'età come si dice, ma nel caso di Walchiria Boldrin non è certo questa la notizia. Ancor prima di arrivare ai...

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STRA - Ha compiuto da poco 96 anni, una bell'età come si dice, ma nel caso di Walchiria Boldrin non è certo questa la notizia. Ancor prima di arrivare ai cent'anni, infatti, l'anziana cittadina di Stra ha già conquistato un primato ineguagliabile: la novantaseienne Walchiria va ancora ogni giorno a lavorare nella piccola azienda calzaturiera che fu di suo marito e ora è passata nelle mani del figlio. Da ottantacinque anni - avete letto bene, 85 - la donna si occupa del confezionamento e della distribuzione dei sottotacchi. Ha iniziato a lavorare a 11 anni, nell'anno di grazia 1933, e non ha mai smesso di farlo.


INOSSIDABILE Inossidabile come l'acciaio, Walchiria Boldrin ha sempre rimandato la pensione e ora non si pone limiti. Spiega anzi che «il lavoro, se eseguito con gioia e serenità, non è fatica. Anzi, muoversi, ragionare e stare in mezzo ai miei cari e alle maestranze, mi gratifica molto. Intanto posso affermare che raggiungere - e poi, ovviamente superare -, il traguardo delle 100 primavere non sarà un'impresa: infatti, mancano solo 4 anni!».
Walchiria, che fa rivivere al femminile il mito di Stakanov, è una donna bella e distinta, che è amata e rispettata non solo da figli, nipoti e pronipoti ma anche dai colleghi e dai cittadini di Stra. Ritornano alla mente le considerazioni sul miracolo del Nordest, che non è rappresentato solo dai grandi nomi dell'imprenditoria. In realtà il miracolo è molto più diffuso grazie al lavoro oscuro di centinaia e migliaia di famiglie che hanno fatto tanto potendo contare anche sull'ausilio di persone volonterose dalle mani d'oro. Come la signora Walchiria, appunto.
I SUOI COMPITI Venerdì 30 novembre, dopo i festeggiamenti, l'anziana lavoratrice ha indossato il mitico grembiule celeste ed è tornata al suo posto al Tacchificio Riviera, dove svolge un lavoro importante e delicato che presuppone attenzione e precisione: pesa e mette in vari sacchetti i sottotacchi, li distribuisce e, infine, si attiva nelle spedizioni della merce.

La sua storia è semplice. E' nata nel 22 e dopo le elementari ha iniziato a lavorare, a 11 anni, in una maglieria, impegnandosi al massimo. Poi, durante la guerra, ha continuato in una stireria: «Conservo ancora - dice, mostrandolo orgogliosamente - il tesserino». Si è sposata nel 1948 con l'amatissimo marito Valentino, scomparso prematuramente, che aveva un tacchificio. Il figlio Fabio ne ha preso il testimone e lei lo sta accompagnando benevolmente. Continuando a lavorare.
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Il Gazzettino