Dal campo ereditato dal papà una piantagione di lavanda: nasce l'azienda Nonno Bepi

I fratelli Fossaluzza insieme alla mamma
RONCADE - Tanta passione, impegno, voglia di fare e dedizione. È con questi ingredienti fondamentali che è iniziata la storia della neonata azienda agricola Nonno...

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RONCADE - Tanta passione, impegno, voglia di fare e dedizione. È con questi ingredienti fondamentali che è iniziata la storia della neonata azienda agricola Nonno Bepi di Biancade, creata e portata avanti dai fratelli Federica, Alessandra e Francesco Fossaluzza. Trasformato un appezzamento improduttivo in uno splendido campo di lavanda, Federica e la sua famiglia non si sono fermati qui: hanno deciso di produrre, a partire da queste piante di lavanda, anche olii essenziali, candele, saponi e tanti altri prodotti. «Dico sempre che questa storia è iniziata con un dono - racconta Federica - Mi riferisco in realtà al campo che mio padre, Giuseppe, ci ha lasciato in eredità dopo la sua prematura scomparsa nel 2019. Lo aveva comprato una volta in pensione per avere un suo angolino dove ritirarsi e mantenersi attivo. Era un imprenditore veneto ma nato da una famiglia di contadini, perciò ha sempre mantenuto vivo uno stretto legame con la terra».

LA DECISIONE
Il terreno, oltre alle trecento piante di prugne, alle zucche e al resto delle coltivazioni, aveva anche una parte incolta: «Abbiamo pensato di valorizzare questi 4000 metri quadri piantandoci 5000 piante di lavanda - prosegue Federica - Lo abbiamo fatto ad aprile del 2021 e a giugno 2022 abbiamo fatto il primo raccolto: 280 chili di fiori tutti raccolti a mano da me e dalla mia famiglia. Era la nostra prima esperienza nell'agricoltura: è stato molto faticoso, ci sono volute oltre 150 ore, ma anche romantico in un certo senso. È stato come tornare indietro nel tempo a quando le famiglie lavoravano la terra tutte assieme. Per la raccolta, infatti, sono stati coinvolti tutti i membri: dagli 11 agli 81 anni».

I PRODOTTI


L'idea di ricavare anche dei prodotti è venuta quando Federica e la famiglia hanno portato i fiori a distillare per ottenere l'olio di lavanda. «Abbiamo creato delle box con delle boccette di olio essenziale, in totale oltre 260, delle candele, dei saponi, dei profumatori per auto, dei flaconi di idrolato (l'acqua di lavanda), in tutto più di 200, e anche delle formine in gesso per mettere la lavanda negli armadi. Non tutti lo sanno ma la lavanda, oltre ad essere esteticamente molto bella e affascinante, è anche repellente contro insetti e tarme e metterla nei cassetti è un'antica tradizione». «Li abbiamo venduti prevalentemente attraverso la nostra pagina Instagram, curata dalla cognata Tiziana, che si occupa della parte social, e tramite il passaparola». Da lì, la nascita di Nonno Bepi, azienda agricola che la famiglia ha deciso di chiamare così in onore del padre Giuseppe. «Siamo appena all'inizio, quindi non sappiamo dire con precisione cosa faremo in futuro. Valuteremo le prospettive, ma l'intenzione è quella di continuare». Un mondo, quello della lavanda, molto ampio e che non tutti conoscono appieno: «Noi abbiamo fatto un piccolo corso per prepararci. Abbiamo scoperto che la lavanda ha davvero tante proprietà: è antinfiammatoria e antimicrobica, oltre ad avere funzione calmante e rilassante. In soli 22 secondi i suoi profumi ti arrivano al sistema limbico del cervello, dove hanno sede le emozioni». Un'opera di valorizzazione del terreno, insomma, quella di Nonno Bepi, ma anche un grande lavoro di produzione artigianale: «La gente ha apprezzato molto i nostri prodotti anche perché sono completamente fatti a mano».

    
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Il Gazzettino