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VENEZIA - Un destino inaccettabile, quello toccato a Laura Borina, la 26enne originaria della provincia di Treviso ma che da anni lavorava e studiava a Venezia, morta improvvisamente martedì, dopo che un malore improvviso se l'è portata via nel giro di 24 ore, nonostante il tempestivo ricovero all'ospedale Civile. Un destino ancor più difficile da accogliere se si pensa che è toccato a una giovane donna di soli 26 anni, piena di vita e di progetti (le mancava solo un esame alla laurea all'università Ca' Foscari), a pochi giorni dal Natale. In poche ore si consuma il dramma di Laura: lunedì sera si sente male mentre è a casa col fidanzato Enea, che dà subito l'allarme. Il ricovero immediato all'ospedale Civile nel reparto di osservazione, le anomalie rilevate dalle analisi del sangue mostrano una forte anemia. I genitori di Laura, Luciano e Flora Matinde Maryogo, non fanno in tempo a tornare a casa dall'ospedale dopo che i medici avevano spiegato loro la situazione che le condizioni della giovane precipitano improvvisamente: un crollo repentino dei valori, un nuovo attacco che porta a un aneurisma cerebrale e alla morte in pochi minuti. Un dramma avvenuto in una manciata di ore e su cui, ora, tutti vogliono vederci chiaro: il Pm di Venezia Giovanni Gasparini ha disposto l'acquisizione delle cartelle cliniche di Laura Borina per disporre l'autopsia.
LA FAMIGLIA
Un accertamento che, vista la dinamica repentina e inspiegabile della morte, quasi sicuramente sarà autorizzata e avverrà nei prossimi giorni: «si spera il prima possibile, per dare quanto prima delle risposte a una famiglia rimasta improvvisamente senza una figlia.
I COLLEGHI
Solo l'autopsia potrà chiarire cosa sia successo a Laura: si può solo ipotizzare, per ora, che la ragazza soffrisse, senza saperlo, di una malattia rara che l'avrebbe portata all'anemia fatale che ha causato il decesso improvviso. La scomparsa di Laura ha lasciato attoniti anche i colleghi dell'Hard Rock Cafè di Venezia, dove la giovane lavorava dal 2019, portando avanti anche gli studi all'università di Ca' Foscari. «Una ragazza con la testa sulle spalle - dicono dal locale veneziano - i ragazzi sono tutti molto scossi. Questo è un ambiente giovane e l'azienda è molto attenta ai bisogni dei dipendenti. Ci stringiamo alla famiglia di Laura e la ricorderemo sempre».
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