Lascia il posto fisso in ufficio e apre la fattoria dei fiori: la nuova vita di Giulia

Giulia Trentin
BREDA - La storia imprenditoriale di Giulia Trentin sa di ripartenza, di colori, ecosostenibilità, vita all'aria aperta, ma anche di sperimentazione, ricerca e...

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BREDA - La storia imprenditoriale di Giulia Trentin sa di ripartenza, di colori, ecosostenibilità, vita all'aria aperta, ma anche di sperimentazione, ricerca e curiosità. Classe 1979, mamma di tre figli, nel novembre 2019 Giulia decide di lasciare l'ufficio acquisti di un'avviata azienda che vende prodotti per il settore pasticceria e panificazione, per lanciarsi nella creazione della sua flower farm nelle campagne di Breda di Piave, attività che battezza con il nome di Zia Nina, in memoria di una vecchia zia che coltivava con passione tantissime varietà di fiori, come le dalie, le zinie, i gladioli. «Da piccola - racconta - ho trascorso molto tempo con i nonni, che condividevano con zia Nina questo grande amore per le piante, che al tempo venivano utilizzate principalmente per abbellire le case o portarle in cimitero. Quando ho iniziato a immaginare la mia flower farm, azienda agricola dedita alla coltivazione e raccolta di fiori a km zero, seguendo i ritmi stagionali e applicando metodologie di coltivazione ecosostenibili, ho cominciato a guardarmi intorno, a confrontarmi con chi aveva più esperienza di me, pensando che qui volevo tante varietà di fiori, anche riscoprendo quelle un tempo comuni».

L'AIUTO DELLA FAMIGLIA
Il marito è titolare di un vivaio stagionale. Giulia, inizialmente, gli ha chiesto di piantare alcuni bulbi primaverili in qualche angolino del vivaio di famiglia. «Nella semina ho coinvolto anche i figli, è stato bello e divertente. Neppure il lockdown, arrivato da lì a poco, ha fermato il nostro progetto». Oggi Zia Nina Flower Farm è un'attività ben avviata, aperta al pubblico da marzo a ottobre, che coltiva i suoi fiori su un terreno di circa 7.500 mq e li vende recisi: innanzitutto a privati, con la possibilità anche dell'autoraccolta, come succede in molte parti del Nord Europa. Fra i clienti ci sono inoltre fioristi e flower designer in cerca di fiori originali e fuori dal comune. «Due aspetti nei quali credo e investo fortemente, sono la ricerca e la formazione».

COME IN OLANDA


La chicca è il campo di tulipani (50mila fiori, quest'anno erano di 80 tipologie diverse), una macchia di colore e un impatto notevoli, decisamente instagrammabili. Ora sarà il tempo della fioritura di iris, allium, peonie, dalie (quasi 100 varietà) e poi vari fiorellini estivi. «Se dovessi scegliere un fiore per descrivermi - racconta Giulia - sceglierei la viola del pensiero, che è un fiore semplice, economico, profondamente legato ai miei ricordi di bambina». Di questa nuova vita in campo, Giulia è molto soddisfatta, seppure non nasconda le difficoltà. «Zappiamo e togliamo l'erba a mano, qualche volta è faticoso. Ma vuoi mettere la gioia nel veder spuntare ogni singola piantina, nata da un seme o da un bulbo piantato da noi?».
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Il Gazzettino