GALLIERA VENETA - Appello alla massima attenzione tra i cittadini ed i frequentatori del gioiello verde di Galliera Veneta - il parco all'italiana della Villa Imperiale - per...
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Questo perchè nella loro cucina rappresentano dei piatti prelibati.
Tre gli esemplari che si sa per certo essere presenti nel parco - habitat ideale anche per questa specie - ma molto probabilmente ce ne sono molti di più e per questo ecco l'interesse di chi ha tra i piatti della cucina tipica nazionale anche le testuggini. L'allarme trova nei social network lo strumento più rapido per la diffusione dell'appello, e a questo un susseguirsi di interventi. Spunta anche una foto con tre cinesi ai bordi del laghetto del parco.
Un altro utente scrive di aver fatto allontanare dal parco, dove si trovava di sera per fare delle foto, quattro giovani cinesi. Impauriti dal flash - pensando di essere immortalati - se la sono data a gambe levate. Le sparizioni di animali pare non limitarsi alle tartarughe - che allo stare dei fatti non è dato a sapere se siano state effettivamente prelevate poichè nel parco godono della massima libertà - ma ecco sempre dai commenti, segnalazioni di sparizioni di anatre, gatti e non solo. Anche se a dir la verità, per le prime, c'è chi le lascia nell'area come anche in una roggia della cittadina, finchè non crescono e sono pronte per essere mangiate.
L'amministrazione comunale non è sprovveduta - è informata sulla situazione - ma non è possibile un controllo specifico dell'area ad esempio con dei guardia parco, quindi la collaborazione dei cittadini diventa essenziale se non fondamentale. Nessuno vuole ovviamente puntare il dito a priori contro i cinesi anche perchè - ed a scriverlo sono sempre i cittadini - pare che non siano solo loro a gradire questa sorta di caccia senza armi da fuoco. Non rimane da parte di tutti che rimanere con gli occhi aperti e nel caso di fare immediatamente una segnalazione al 112 dei carabinieri o alla centrale d'intervento della Polizia locale del Distretto PD1A (numero verde 800 101318). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino