VENEZIA - Il referendum online sull' indipendenza del Veneto, «la cui attendibilità è tutta da verificare, rappresenta comunque la spia di un malessere che ciclicamente si...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Non va quindi sottovalutato in alcun modo il segnale di disagio emerso - prosegue il ministro - così come il sentimento di distanza dallo Stato centrale o le rivendicazioni indipendentiste che non vanno a mio parere trattati con scetticismo o indifferenza, soprattutto quando è possibile riscontrarne la sintonia con fenomeni analoghi che si stanno manifestando in altri Paesi europei».
«Penso che ad un disagio reale, al bisogno di riscatto e di attenzione da parte di cittadini e lavoratori, in Veneto come altrove - ragiona il ministro - non si possa e non si debba rispondere però con forme di demagogia e populismi che rischiano di riportarci indietro nel tempo e nella storia. La sfida per i nostri territori non può essere quella separatista ma quella di cogliere davvero le opportunità della nuova programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, senza ripetere gli errori del passato. E non si tratta solo di spendere tutti i finanziamenti, ma anche di migliorare la qualità della spesa con politiche, ad esempio, che aiutino i territori come quelli montani o di confine. Spero di vedere le Regioni sfidarsi in un federalismo virtuoso ma anche collaborare in un'ottica solidale per non lasciare nessuno indietro».
«La politica deve cominciare riformando se stessa - conclude Lanzetta - se vuole recuperare la credibilità e la fiducia dei cittadini.
Il Gazzettino