La mitica Lancia Fulvia diventa un monumento: «Ora in mostra e poi il restauro»

La Lancia Fulvia e i suoi proprietari
CONEGLIANO (TREVISO) - Dopo essere stata star del web ed essere finita sotto i riflettori dei media nazionali, la Lancia Fulvia, che da oltre quarant'anni era parcheggiata a...

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CONEGLIANO (TREVISO) - Dopo essere stata star del web ed essere finita sotto i riflettori dei media nazionali, la Lancia Fulvia, che da oltre quarant'anni era parcheggiata a bordo strada a Conegliano, diventerà un monumento. Prima però potrà essere ammirata al Salone delle auto e moto d'epoca di Padova, da oggi fino a domenica. Poi sarà restaurata e posizionata nel giardino della Scuola Enologica, proprio di fronte a dov'è rimasta in stallo per così tanti anni. «Così - ha confidato il proprietario - mia moglie ed io potremo continuare a vederla dalle finestre di casa». È una storia romantica quella della Lancia Fulvia di proprietà di Angelo Fregolent e di sua moglie Bertilla Modolo, 94 anni lui, 84 lei. Titolari di una rivendita di giornali, hanno acquistato l'auto negli anni Settanta e quando non l'hanno più usata per spostarsi, è rimasta parcheggiata sotto casa, davanti all'edicola, utilizzata come deposito per i giornali. 

UN CASO

Qualche settimana fa, su un gruppo social coneglianese è comparsa la foto dell'auto ed è scoppiato il caso perché è emerso che era posteggiata in quel posto praticamente da sempre, almeno a memoria delle generazioni che fruiscono dei social. Come mai è ferma lì? Da quanto tempo? Ma sarà regolare? Il caso è stato raccontato dal Gazzettino e da qui è rimbalzato agli onori della cronaca nazionale. Cruciale il ricordo condiviso dal presidente del Veneto Luca Zaia che ha scritto di aver sempre visto lì la Fulvia, sin da quando era uno studente della Scuola Enologica (che è adiacente alla casa dei signori Fregolent). Da quel momento, in molti, coneglianesi e non, si sono recati sul posto per scattarsi una foto con la Fulvia. E in tanti hanno contattato Angelo per proporre idee e soluzioni di gestione dell'auto. 
Avendo seguito la vicenda, facendo anche le verifiche del caso e vedendo il clamore mediatico, il comandante della Polizia locale coneglianese Claudio Mallamace ha pensato fosse meglio andare a fare quattro chiacchiere con Angelo e Bertilla, per tutelarli da eventuali raggiri. «Li ho incontrati, ho parlato con loro - racconta Mallamace -. Sono due persone splendide, buone. Tutta la pubblicità avrebbe potuto attirare l'attenzione di qualche malintenzionato. Così abbiamo vagliato insieme il da farsi e il signor Fregolent ha espresso la disponibilità a cedere l'auto al Comune e mi ha dato carta bianca per la gestione». Da qui è venuto il contatto con il Club Serenissima Storico. «Ho sentito la storia e contattato Fregolent - racconta Paolo Picco, presidente del Club -. Prima di tutto gli ho fatto la tessera da socio onorario, gratis ovviamente. E poi gli ho proposto di esporre l'auto al Salone di Padova». E così, dopo più di quarant'anni, ieri mattina quel parcheggio davanti all'edicola è rimasto vuoto. Finita l'esposizione, l'auto verrà restaurata.

LA RUGGINE

La macchina necessita di una manutenzione importante e in alcuni punti la ruggine ha addirittura bucato la carrozzeria. «Una ditta specializzata di Vicenza si è offerta di restaurarla - spiega il comandante Mallamace - a titolo gratuito». Poi l'idea è quella di posizionare la Fulvia in un angolo del giardino dell'istituto Cerletti. «Ho già preso contatto con la dirigente scolastica - prosegue Mallamace -, per lei non ci sono problemi, ma siccome lo spazio è di proprietà della Provincia e gestito dall'Università di Padova (dalla facoltà di Agraria che tiene alcuni corsi nel campus della Scuola Enologica, ndr) è necessario interfacciarsi anche con tali istituzioni». 


L'auto storica, già diventata un simbolo della città, sarà messa nel punto in cui fino a qualche anno fa dominava la zona un maestoso pioppo secolare, che è stato abbattuto perché malato e quindi pericoloso. Una volta lì non avrà più bisogno di assicurazione e bollo, sarà un monumento di storia coneglianese, e sarà rispettato l'unico desiderio espresso da Angelo e Bertilla, che non se ne sarebbero separati per nessun motivo o cifra: poter continuare a guardare il loro scrigno di ricordi. 
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Il Gazzettino