Lago di Santa Croce coperto di detriti: arriva una chiatta per la pulizia

Lago di Santa Croce coperto di detriti: arriva una chiatta per la pulizia
Rami e tronchi galleggianti, melma e fango sulle sponde, acqua sporca: non è esattamente una bella immagine quella che offre di sè il lago di Santa Croce in questi...

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Rami e tronchi galleggianti, melma e fango sulle sponde, acqua sporca: non è esattamente una bella immagine quella che offre di sè il lago di Santa Croce in questi giorni, così la Provincia inaugura il primo tavolo tecnico con Comuni, Enel, Lega navale e bacino di pesca. La conca paga gli eventi meteo di inizio dicembre. 


IL RISCHIO
I detriti in superficie rappresentano prima di tutto un problema di sicurezza, dato che il lago è utilizzato anche per operazioni di Protezione Civile e di antincendio boschivo, in particolare per il rifornimento dei Canadair, di competenza regionale. Al tavolo erano presenti gli enti interessati dalla gestione del lago e invitati dalla Provincia: Enel, Lega Navale, Bacino di pesca ed i Comuni di Ponte nelle Alpi e Alpago; assente invece la Regione Veneto. «Le priorità sono due - sottolinea il consigliere provinciale delegato alla Difesa del Suolo, Massimo Bortoluzzi - la prima riguarda la sicurezza, perché con l’arrivo della primavera non possiamo non garantire le condizioni ideali per la fascia di ricarica dei Canadair; tra l’altro, il lago di Santa Croce non serve solo per il rifornimento dei mezzi impegnati nelle operazioni di antincendio della provincia di Belluno, ma anche per le aree limitrofe». L’altra priorità è invece quella che interessa il valore paesaggistico e turistico: «Liberare il bacino dai detriti è un dovere anche per le attività che gravitano attorno all’acqua del lago- prosegue Bortoluzzi - oggi fortemente danneggiate tanto che i pescatori non riescono a utilizzare il centro ittiogenico; ma non possiamo dimenticare neanche la sicurezza dei turisti e delle attività sportive effettuate nel lago». La prima riunione del tavolo ha fissato il programma, che dovrà essere il più rapido possibile per togliere i detriti entro la primavera. Questo è infatti il periodo dell’anno in cui solitamente comincia il problema degli incendi boschivi. A giorni verrà organizzato un nuovo sopralluogo, a cui seguirà il progetto di rimozione detriti e di pulizia. 


IL PROGETTO


Verosimilmente l’operazione verrà portata avanti attraverso l’utilizzo di due chiatte con gru, spinte da un rimorchiatore a motore in grado di raggiungere tutte le aree del lago. La fase successiva, funzionale anche a prevenire la formazione di ulteriori detriti, sarà quella della definizione degli ambiti di pulizia dei torrenti immissari del lago: e cioè il Tesa, il Tesa Vecchio, conosciuto anche come Valda che è il corso d’acqua esondato nel centro abitato di Puos ad inizio dicembre, ed il Runal. «Il sindaco del Comune di Alpago e anche altri soggetti interessati rilevano che c’è un trasporto solido importante, che si accumula nel lago - continua il consigliere Bortoluzzi - sarà quindi necessario un accordo con i Servizi Forestali Regionali e il Genio Civile per mitigare il problema a monte. Il gioco di squadra è fondamentale per risolvere il problema». 

 

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Il Gazzettino