Arresto cardiaco, muore a 40 anni nel Lago di Garda: 7 anni fa Diego fu salvato dagli amici nelle stesse acque

È successo a Torri del Benaco, dove il quarantenne è rimasto vittima di un arresto cardiaco mentre risaliva con lui due amici. Il magistrato ha sequestrato l'attrezzatura

Diego Faltracco
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VERONA - Doveva essere un piacevole pomeriggio tra amici e la passione per le immersioni e invece non è stato così per Diego Faltracco. Il 40enne di San Bonifacio, in provincia di Verona, è morto durante la risalita da un'immersione nel Lago di Garda. Con lui gli amici che non hanno potuto far nulla se non dare l'allarme. Ma quando i sanitari del Suem 118 sono accorsi sul posto era ormai troppo tardi. Il sub è stato vittima di un arresto cardiaco mentre stava risaliva dalle acque. Per Diego sono stati inutili i tempestivi tentativi di rianimarlo da parte degli amici che lo hanno portato a riva praticando le prime manovre in attesa dell’ambulanza. La tragedia si è consumata sabato 19 febbraio poco dopo le 12 davanti alla spiaggia di località San Faustino, davanti alla sponda veneta, nel territorio del comune di Torri del Benaco. 

 

Diego Faltracco, nel 2015 salvato dagli amici

 

Non era la prima volta che il sub veronese si trovava in difficoltà. Come fosse un destino. Faltracco aveva rischiato la vita nello stesso modo nel 2015, ben sette anni fa: le acque sempre quelle del Lago di Garda ma la sponda era diversa all'epoca l'uomo si trovava a Riva del Garda. Anche in quella occasione Diego i problemi erano cominciati nel momento della risalita. Raggiunta la riva, suoi compagni si erano accorti della sua assenza e lo avevano trovato incosciente a sei metri di profonditàPer quel terribile incidente era stato ricoverato in gravi condizioni e aveva lottato per la vita: ripresosi dopo la terapia intensiva si era rigettato a capofitto nella sua passione. 

Le indagini

Diego Faltracco è l’ennesimo sub morto nelle acque di Torri del Benàco. Qui negli anni sono stati diversi i sub che hanno avuto problemi durante la risalita. Il paese, infatti, è un sito molto noto ai sub, che in quel tratto di  si radunano in gruppi per immersioni libere. Sul caso indagano ora i carabinieri che sono intervenuti sul posto dopo la segnalazione del 118. Per cercare di ricostruire la dinamica di quanto successo sarà analizzata l’attrezzatura da sub della vittima sequestrata dal magistrato. 

 

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Il Gazzettino