Laghetto Tomadini, il giallo dell'improvvisa secca: lievitano i costi per risolvere il mistero

La secca del laghetto Tomadini
PORDENONE - È più grave del previsto la situazione del laghetto Tomadini di Pordenone. E ci vorranno mesi - più tanti soldi - per venirne a capo. Ieri...

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PORDENONE - È più grave del previsto la situazione del laghetto Tomadini di Pordenone. E ci vorranno mesi - più tanti soldi - per venirne a capo. Ieri mattina, 28 marzo, infatti, sulla scrivania dell'assessore all'Ambiente, Mattia Tirelli, è atterrata la relazione del team tecnico incaricato di studiare nei dettagli i motivi della "secca" del laghetto. E il responso non è stato confortante.

COS'È SUCCESSO
«Le operazioni sono tutt'altro che banali e richiedono complesse indagini conoscitive al fine di definire l'entità tecnica ed economica dei lavori da eseguire». Il punto saliente della relazione è questo. Una frase che racchiude assieme sia le difficoltà tecniche che le prospettive economiche dell'operazione di ripristino. A fine novembre 2023 - si legge nella nota - all'interno del cosiddetto laghetto artificiale Tomadini superiore, si è verificata una imprevista infiltrazione d'acqua nel terreno sottostante lo scarico di fondo della paratoia, che ha provocato il repentino svuotamento del laghetto e il ritorno all'originario e naturale percorso della Roggia Pescheria. Nell'immediatezza la ditta concessionaria della derivazione d'acqua ad uso idroelettrico ha effettuato i necessari sopralluoghi ed accertamenti, dandone comunicazione ai competenti uffici regionali e al comune di Pordenone. L'ispezione del manufatto è risultata molto difficoltosa per la presenza nel bacino di un cospicuo livello di fango e limo che ha reso problematico l'accesso ai mezzi. La situazione è costantemente monitorata dalla ditta concessionaria anche con il supporto dei competenti uffici della difesa del suolo della Regione e del Comune di Pordenone, al fine di raggiungere l'obiettivo condiviso di ripristino dei luoghi».

I TEMPI
Tra quanto si potrà rivedere l'acqua al laghetto Tomadini? «A breve, subito dopo Pasqua, verrà eseguita un'indagine geologica per consentire il proseguo delle attività progettuali - è la comunicazione -. Si confida che i primi interventi possano essere eseguiti nel periodo di giugno, tuttavia nell'attualità è prematuro dare una programmazione certa in quanto ciò richiede un tempo fisiologico per eseguire le valutazioni specialistiche del caso». Il livello dell'acqua è sceso fino a praticamente svuotare l'intero bacino di una delle centrali idroelettriche della città.

IN CENTRO


L'altra situazione che preoccupa è quella del parco Querini e in quel caso il problema è dato dall'instabilità della collinetta centrale dell'area verde. La zona rimane ancora transennata e vietata al transito dei pedoni, perché c'è il pericolo concreto che gli alberi ad alto fusto che trovano posto proprio sulla collinetta possano cadere improvvisamente a terra.
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Il Gazzettino