Ladro appiedato sale in taxi con la cassaforte rubata tra le mani

Cassaforte
MESTRE - È una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine Luigino Gasparini. Veneziano, 53 anni, e una lunga lista di precedenti alle spalle in Veneto (ma non solo)...

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MESTRE - È una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine Luigino Gasparini. Veneziano, 53 anni, e una lunga lista di precedenti alle spalle in Veneto (ma non solo) prima di trasferirsi in Emilia Romagna. Qui, la squadra mobile di Bologna, l'ha arrestato per tre furti in locali messi a segno in altrettanti locali del capoluogo felsineo. A incastrarlo i vestiti, gli occhiali da vista e la camminata claudicante. L'uomo ora si trova in carcere, sulla base dell'ordinanza chiesta dalla pm di Bologna Anna Cecilia Maria Sessa e concessa dal giudice Domenico Panza. Tre colpi risalgono alla notte del 9 novembre, per identificare il 53enne sono state fondamentali le immagini delle telecamere di videosorveglianza sparse in centro città. L'ultimo furto, in ordine di tempo, è andato in scena al ristorante Hamericàs di via Santo Stefano: qui, dopo aver forzato la serranda e la porta d'ingresso, il 53enne aveva rubato dal registratore di cassa e da una cassaforte mobile 3mila euro, oltre che due tablet, quattro chiavette antifurto e alcuni buoni sconto del locale. 

TELECAMERE
Grazie alle telecamere della strada i poliziotti hanno notato un sospetto, vestito con un giubbotto e scarpe da ginnastica, e hanno seguito il suo tragitto fin quando è salito su un taxi, caricando tranquillamente la refurtiva nel portabagagli. Gli accertamenti hanno portato a rintracciare l'appartamento del 53enne e nel giardino condominiale è spuntata fuori anche la cassaforte, mentre i pc erano in casa. Sempre grazie ai filmati, si è scoperto che l'uomo aveva colpito anche in una farmacia di via Orefici, dove grazie ad una smerigliatrice, ritrovata sempre in casa sua, era riuscito a forzare la cassaforte e rubare 4mila euro, mentre prima, nella stessa notte, aveva provato a ripulire le auto parcheggiate nel garage di Palazzo Pepoli, senza però riuscirci. Il quarto episodio risale invece al 1 ottobre, nel bistrot Cocoa di via Altabella, dove aveva rubato dalla cassa 1.455 euro ed era fuggito in bici. Bici che, anche in questo caso, i poliziotti hanno ritrovato a casa sua. Negli anni 90 era finito nei guai tra Venezia e Treviso perché, insieme a un collega, aveva rubato e ricettato degli assegni ad alcune aziende del Trevigiano.

D.Tam.
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Il Gazzettino