UDINE - Ormai la gente non ha più tanta paura di essere derubata in casa ma di trovarsi faccia a faccia con il ladro che, magari senza volto travisato dal passamontagna o da una...
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A volte, come in questo caso, verificatosi in un popolato paese dell’hinterland udinese, chi resta vittima di un furto, non lo va neanche a denunciare a carabinieri e polizia, perché ha paura di ritorsioni.
Il fatto
Il fatto è successo la scorsa settimana: un uomo stava facendo rientro a casa all’imbrunire. Stava camminando sul marciapiede quando, a tre metri da casa, ha notato due uomini vestiti con abiti scuri: sul volto il cappuccio di una felpa calata sul volto, in mano due voluminosi borsoni. È bastato uno sguardo alla sua abitazione, con porte e finestre aperte e scassinate, per scoprire che quei due loschi figuri altri non erano se non dei malviventi, che gli avevano appena svaligiato la casa.
Il poveretto resta pietrificato. Non sa che fare: si trasforma in una statua di sale e resta immobile. E rimane, quasi nascosto, vicino alla siepe del vialetto, anche quando uno dei due ladri inciampa, finisce a terra, disteso e ferito. A quel punto, mentre il complice mette le ali ai piedi e scappa a gambe levate, la vittima del furto può intervenire, bloccarlo, almeno riprendersi il bottino finito in mezzo alla strada. Ma non lo fa: «Poteva uccidermi, anche se era ferito. Ho aspettato che se ne andasse e ho rimesso a posto la casa, che era sottosopra», ha confinato solo alcuni giorni dopo a un amico delle forze dell’ordine. Tutt’ora non sa se sporgere o meno denuncia di furto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino