Castelfranco. Ladro tenta di entrare dalla finestra, anziana lo scopre e lo fa arrestare

CASTELFRANCO (TREVISO) - «Ho sentito un rumore fortissimo, sono corsa in camera, mi sono affacciata alla finestra e ho visto un uomo che saliva dalla grondaia verso la mia...

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CASTELFRANCO (TREVISO) - «Ho sentito un rumore fortissimo, sono corsa in camera, mi sono affacciata alla finestra e ho visto un uomo che saliva dalla grondaia verso la mia stanza». Sono passate ormai diverse ore ma Angela Scapin di 74 anni trema ancora. Sul suo volto tutta la paura di quei pochi istanti e nella sua mente il ricordo indelebile di quanto accaduto mercoledì sera quando si è trovata faccia a faccia con un 25enne di origini moldave ma residente nel vicentino che voleva entrare nella sua casa di via dei Pioppi e derubarla dei suoi beni più preziosi. Ora il giovane, già noto alle forze dell’ordine per altre tre condanne per furto e rapina, è in carcere ma la signora ha paura che possa tornare. «Sono terrorizzata, mi chiuderò in casa e non uscirò più», afferma scossa.


IL RACCONTO
«Erano circa le 18.30, ero in cucina, stavo sferruzzando quando ho sentito dei colpi molto forti - spiega Scapin - Mi sono alzata, ho acceso la luce dietro e ho guardato con la pila dalla persiana sotto. E ho visto che c’era uno con un cappello mimetico che stava venendo su per la grondaia dal retro della casa». L’uomo ha provato prima ad entrare dal portone dello scantinato cercando di aprirlo con alcuni arnesi da scasso e poi, non riuscendovi, ha deciso di arrampicarsi dalla grondaia nel tentativo di raggiungere la finestra al primo piano della casa dove la donna vive da sola. Mentre provava ad aprire la persiana però, ha fatto troppo rumore allarmando l’anziana che si è precipitata a vedere cosa stesse succedendo. Angela è arrivata in camera, ha acceso la luce, ha preso una torcia in mano e ha alzato un pochino la persiana, quel tanto che bastava per vedere cosa stesse succedendo all’esterno. Quando ha visto l’uomo si è messa ad urlare. «Sono cose che non ti aspetti, per fortuna mi sono resa conto subito della situazione - sottolinea - Non so chi mi ha dato la forza. Gli ho detto “Via, via”. E lui è caduto, ha iniziato a scappare». 


I SOCCORSI
Una frazione di secondo. Angela ha abbandonato la finestra da dove si era affacciata, si è avvicinata al telefono e ha chiamato i carabinieri. «Non so come ho fatto, mi stupisco di aver avuto tutta quella prontezza e di essere riuscita a reagire anche perché tremavo tantissimo - ammette ancora incredula - Ho preso la cornetta e ho chiamato il 112. I carabinieri sono arrivati subito e sono stati bravi perché non sono passati da davanti ma sono andati dietro, nella via vicino. Hanno circoscritto la casa e lo hanno trovato mentre cercava di scavalcare un altro muretto per entrare nel giardino di una casa vicina. Ed è stato lì che sono riusciti a fermare quell’uomo». Angela ha chiesto aiuto anche ai vicini di casa che però non le hanno dato risposta. «Ho chiesto subito aiuto anche a loro, ma nessuno ha sentito niente - sottolinea con rammarico - Ho chiamato i miei parenti che sono arrivati. Questa notte ha dormito con me mia cognata ma io non ho chiuso occhio. Non sono riuscita a dormire, ero troppo agitata»


GLI ARNESI


Il 25enne aveva con sé degli arnesi che gli sarebbero serviti per entrare nell’abitazione: un cacciavite e una leva in ferro. Con sé aveva anche dei guanti e un lenzuolo bianco che gli sarebbe servito per contenere la refurtiva. «Mentre scappava l’uomo ha perso anche un coltello con un manico arancione - ricorda Angela - I carabinieri lo hanno trovato e mi hanno chiesto se fosse mio. Ma io non lo avevo mai visto. Questo aveva anche un coltello in mano. Chissà come sarebbe potuta andare, ho preso tanta paura». Ora per il ladro è stata disposta la misura cautelare del carcere. Non è il primo colpo che il 25enne fa nelle abitazioni. Ha infatti alle spalle tre condanne per reati contro il patrimonio: due per furti e una anche per rapina. Fino a due anni fa lavorava in fabbrica, poi ha perso il lavoro ed è rimasto disoccupato. Da qui potrebbe derivare la molla che lo ha spinto a vestire i panni del ladro. Il suo avvocato aveva chiesto gli arresti domiciliari ma per evitare che torni a rubare, il giudice ha deciso per il carcere. 

 

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Il Gazzettino