Furto in casa di imprenditori di Vigonza con il Suv Maserati rubato a Borgoricco. La testimone: «Hanno usato un diversivo per distrarci»

Svaligiata l'abitazione di imprenditori
VIGONZA (PADOVA) - Ladri con la Maserati. Potrebbe essere l’auto rubata lo scorso 18 agosto a Borgoricco. È accaduto nel tardo pomeriggio di giovedì...

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VIGONZA (PADOVA) - Ladri con la Maserati. Potrebbe essere l’auto rubata lo scorso 18 agosto a Borgoricco. È accaduto nel tardo pomeriggio di giovedì a Vigonza, in via Tintoretto. Per poco i proprietari di casa, titolari dell’azienda florovivaista Camporese Bellini, non li hanno sorpresi mentre stavano rovistando nelle stanze. «Verso le 19.15 mia madre è arrivata a casa e ha trovato un Suv fermo davanti a cancello – racconta Chiara Camporese - Una cosa alquanto insolita con un uomo alla guida del Suv, ben vestito, con berretto e occhiali da sole. Le ha chiesto se per caso ci fossero stanze in affitto. La mamma ha risposto di no e si è affrettata ad entrare in cortile chiudendo il cancello. Quel tizio in auto non le ispirava nessuna fiducia». 

Il furto

Dopo un minuto, in via Tintoretto è arrivata anche Chiara che ha trovato il cancello chiuso e il Suv davanti casa sua. «Quando mi ha visto lei che era rimasta in giardino mi ha detto: Sbrigati, chiudi il cancello e vieni dentro. Capendo la sua preoccupazione, le ho detto che non potevano essere ladri con una macchina del genere». Pochi istanti dopo, ho visto il Suv dirigersi verso lo stop all’incrocio con via Cimitero. Ad un certo punto, sono sbucati fuori dal campo tre individui che hanno saltato il cancello, uno dopo l’altro. «Ma che cavolo fate?», gli ho urlato. Ma loro con molta calma e senza badare a me, sono andati via e sono saliti nella macchina che si è diretta verso la via. Poi sono andata verso mia mamma che ancora era in cortile ad aspettarmi e che non voleva entrare in casa da sola. Arrivata vero il portone ho visto che era socchiuso e ho capito tutto».


«Ci siamo rese conto che aver chiesto a mia mamma delle stanze in affitto, è stato un diversivo perché proprio in quegli istanti i complici stavano finendo il loro lavoro ed erano ancora dentro casa». Per uscire i ladri sono scappati dalla finestra sul retro che si affaccia verso i campi da dove poi hanno raggiunto il complice nel Suv che nel frattempo si è spostato per avvicinarsi al punto da dove poi sono scappati. «Purtroppo stavo cercando di tranquillizzare mia mamma e parlavo con lei rassicurandola e così non ho fatto a tempo a prendere il numero di targa – dice ancora Chiara - Hanno rovistato ovunque e rovesciato cassetti, aperto armadi e qualsiasi cosa potesse contenere gioielli o soli. Alla fine hanno rubato dei preziosi e dei soldi in contanti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino