Faccia a faccia con due incappucciati in giardino, urla e loro fuggono: «Per un attimo ci siamo guardati negli occhi»

Faccia a faccia con due incappucciati in giardino, urla e loro fuggono: «Per un attimo ci siamo guardati negli occhi»
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VIGONZA - Faccia a faccia con due ladri nel giardino. Tanta paura per una cinquantenne di Busa di Vigonza che giovedì sera ha sorpreso due persone, incappucciate e vestite di scuro, che si aggiravano nel cortile della casa dei suoi vicini. Nonostante lo spavento e la sorpresa di vederseli di fronte all’improvviso, la donna non ha avuto esitazioni. Li ha affrontati gridando di andarsene: «Cosa fate qui!? Via». 


A mente fredda, ma tutt’altro che pentita, si rende conto del pericolo corso. L’episodio è avvenuto giovedì sera poco dopo le 19.15 in via Garibaldi. A.F., che abita in una casa che affaccia proprio lungo la regionale 515 “Noalese”, stava aspettando di ricevere a casa le pizze che aveva ordinato per la cena. In casa con lei c’era anche il marito V.B. «Avevo appena finito di apparecchiare la tavola per la cena – racconta la donna – e, siccome avevo una bottiglia di plastica da gettare nella spazzatura, sono uscita in giardino. Appena ho fatto il giro della casa me li sono trovati di fronte. Io sono rimasta impietrita dalla paura mentre loro si sono fermati e per una frazione di secondo mi hanno guardato per poi voltarsi e scappare via».

NASCOSTI NEL BUIO
«Io ho fatto in tempo a gridargli di andarsene e loro si sono nascosti nel buio - prosegue la signora -. Non li ho visti in viso perché indossavano la mascherina e portavano in testa un cappuccio, probabilmente di una felpa. Erano vestiti con abiti scuri però mi ha colpito il fatto che uno dei due portava uno zaino sulle spalle e ricordo che era scuro anch’esso con una banda colorata di rosso. Sono rientrata in casa e ho subito urlato a mio marito di chiamare i carabinieri perché avevo appena sorpreso due estranei in giardino. Sono tornata fuori e ho fatto in tempo a vedere che hanno scavalcato il cancello che divide la mia casa da quella del vicino e si sono diretti a piedi verso la regionale in direzione di Vigonza: camminavano semi accovacciati».

«IL CUORE BATTEVA FORTE»


«Per tutta la sera avevo il cuore che mi batteva forte – dice ancora A.F. – e non sono riuscita a dormire tranquilla perché mi vedevo sempre davanti agli occhi quelle due figure. Io avevo le persiane già chiuse mentre mia cognata che abita al piano superiore aveva la luce accesa; i ladri devono aver pensato che fosse un’abitazione unica e che al piano terra non ci fosse nessuno e così hanno forse creduto di avere una via facile per entrare, ma hanno fatto male i loro conti». Purtroppo in autunno i malviventi iniziano presto il loro “lavoro”, favoriti dal buio che cala già a metà pomeriggio.
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Il Gazzettino