Breda di Piave. Casa svaligiata dai ladri, dopo il furto refurtiva abbandonata nei campi. Perché lo fanno?

Parte della refurtiva ritrovata
BREDA DI PIAVE (TREVISO) - Entrano nelle case, mettono a soqquadro camere e salotti, arraffano quello che sembra di valore, meglio denaro contante o gioielli, poi se la...

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BREDA DI PIAVE (TREVISO) - Entrano nelle case, mettono a soqquadro camere e salotti, arraffano quello che sembra di valore, meglio denaro contante o gioielli, poi se la svignano, spesso lasciando scie di fango perché arrivano dai campi, dove è più difficile scovarli una volta in fuga. A volte però quello che rubano non piace. E dove capita, abbandonano il malloppo, o magari una parte. Mercoledì è accaduto proprio questo.

Una cittadina di Breda di Piave infatti ha rinvenuto in vicolo Cavalieri di Malta alcuni orologi e oggetti di bigiotteria che con tutta probabilità sono stati oggetto di furto in qualche abitazione del circondario. Tutti gli oggetti sono stati consegnati ai carabinieri della stazione di Maserada sul Piave i quali, in queste ore, stanno eseguendo accertamenti per individuare i legittimi proprietari. Spiega la donna: «Mio marito ha trovato queste scatole nel vigneto dietro casa. Abbiamo pensato potesse trattarsi di qualcosa di inerente a qualche furto. Per cui abbiamo contattato i carabinieri. È giunta sul posto una pattuglia che ha preso in carico quanto abbiamo trovato e se n'è andata. Altro non sappiamo e non abbiamo visto nessuno».

Un'altra residente, che abita a poca distanza, però segnala: «La sera prima del ritrovamento di questi oggetti ho visto una macchina bianca uscire, a fari spenti, dalla stradina. La mia opinione è che potessero essere i ladri, giunti in zona per fare una "selezione" di quello che avevano arraffato nei loro raid nelle abitazioni, lasciando le scatole vuote e le cose di poco conto, tenendo invece le cose più preziose e facilmente smerciabile nel mercato nero». I carabinieri hanno reso disponibile l'immagine del bottino recuperato.


Spiegano dal Comando provinciale di via Cornarotta: «La pubblicazione della foto potrebbe essere utile per invitare chi li dovesse riconoscere come propri, a recarsi presso il comando di Maserada per il riconoscimento e, in caso positivo, la restituzione di quanto rubato dai malviventi». 

 

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Il Gazzettino