Razzie negli alberghi: patteggiano i tre ladri specializzati

La banda albanese aveva colpito soprattutto gli alberghi dell'alto Bellunese
CORTINA D’AMPEZZO - Hanno patteggiato i tre albanesi Ibrahim Kola, Artan Sokola e Mark Kucaj, di 45, 39 e 27 anni, che nel 2016 razziarono gli alberghi più...

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CORTINA D’AMPEZZO - Hanno patteggiato i tre albanesi Ibrahim Kola, Artan Sokola e Mark Kucaj, di 45, 39 e 27 anni, che nel 2016 razziarono gli alberghi più famosi delle Dolomiti. Per alcuni c’è anche la continuazione con i furti perpetrati ai danni delle strutture ricettive di Bolzano. Kola e Kukaj hanno patteggiato un anno di reclusione, mentre Sokola un anno e mezzo. Per nessuno dei tre il giudice ha concesso la sospensione condizionale della pena. Questo perché la loro posizione era aggravata dalla recidiva e dai numerosi precedenti. La banda di albanesi non era di certo alle prime armi. Solo in provincia di Belluno riuscirono a mettere le mani su oltre 40mila euro. Rubavano contanti ma anche vini pregiati, cioccolato e lattine di coca-cola. 


TRE GLI IMPUTATI
Nessuna delle 20 parti offese, quasi tutti alberghi, si era costituita parte civile. Il processo, iniziato il 2 dicembre 2019, si sarebbe dovuto concludere entro febbraio 2020. Ma i tempi si sono allungati di oltre un anno, così come i disagi per i testimoni. A ritardare così tanto la fine del processo sono stati alcuni rinvii disposti dal giudice per dare la possibilità a uno dei tre imputati, Ibrahim Kola, arrestato in Germania e lì detenuto, di partecipare alle udienze. Alla fine, il Tribunale ha scelto di ricorrere alla videoconferenza in modo da non dover trasportare ogni volta il detenuto fino in Italia. Ma è stato necessario, per tutti, trasferire il processo al Palazzo di Giustizia di Treviso perché quello bellunese non ha (o non aveva) l’aula attrezzata per la videoconferenza. 
I RIPETUTI SACCHEGGI 
I furti erano cominciati nel giugno 2016, a Livinallongo, Arabba e passo Campolongo, ed erano continuati da fine luglio a metà agosto, a Cortina d’Ampezzo, Misurina, San Vito di Cadore, Alleghe e Rocca Pietore, per un bottino di oltre 40 mila euro. La banda di albanesi, formata da Ibrahim Kola, Artan Sokola e Mark Kucaj, si muoveva di notte, a bordo di una Citroen Xsara. Una volta individuato l’albergo da saccheggiare – di solito quello che non aveva il portiere – i tre ladruncoli si fermavano. Uno faceva il palo, fermo in auto, mentre gli altri due indossavano il passamontagna ed entravano nella struttura. Il 27 giugno 2016 avevano preso di mira l’hotel Grifone di passo Campolongo, riuscendo a mettere le mani su 1.100 euro in banconote e vari documenti. Un bottino scarso, ma gli era andata meglio al vicino “Monte Cherz” dove avevano portato via 15 blocchetti di monete per un totale di 604 euro e altri 2. 900 euro in contanti. 
COLPO DA 24MILA EURO

Prima di uscire si erano messi in tasca anche delle barrette di cioccolato e alcune lattine di coca-cola. Il 24 giugno, invece, era toccato all’hotel Olimpia di Arabba: 24mila euro in contanti, qualche assegno e pure dei vini pregiati. Due giorni dopo, tappa all’hotel Alpen Rose. Erano già stati ad Arabba il 18 dello stesso mese ma quella volta, al Mesdì, non era andata bene. Erano fuggiti con solo 200 euro. Poi una pausa, di circa un mese. Il 28 luglio altri due colpi: uno al Montanina di Caprile, che aveva fruttato 250 euro, e l’altro al Venezia di Saviner dove qualcosa però era andato storto tanto da spingerli a fuggire via. Il 13 agosto trasferimento a Cortina. All’albergo Nord erano riusciti ad aprire una cassaforte e portar via 10.500 euro. Nella stessa notte, non ancora soddisfatti del bottino, avevano fatto irruzione al Menardi, riuscendo a prendere altri 2.500 euro in contanti, due assegni per 4.617 euro e una fotocamera. Terza tappa al Corona, dove va male, quarta al Franceschi (350 euro), quinta al Villa Nevada e sesta al Pontechiesa per poche decine di euro. Il 21 agosto altri furti a San Vito e poi di nuovo a Cortina d’Ampezzo dove, però, era scattato l’arresto. 
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Il Gazzettino