I ladri acrobati entrano in casa e i gatti danno l'allarme al padrone

I ladri acrobati entrano in casa e i gatti danno l'allarme al padrone
ODERZO - Sono stati Otto e Benito, i due gatti di casa, a far fallire il furto nell'appartamento di Elena Tonon. Un tentativo rocambolesco quello dei banditi terminato con il...

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ODERZO - Sono stati Otto e Benito, i due gatti di casa, a far fallire il furto nell'appartamento di Elena Tonon. Un tentativo rocambolesco quello dei banditi terminato con il fidanzato 34enne, Cristian, che lanciato loro ai malviventi quel che gli è capitato a tiro riuscendo quansi a centrarne uno con vaso di ciclamino che ornava il balcone.

I ladri sono entrati in azione pochi minuti prima delle 18. La ragazza, contitolare con il padre Beppo della gelateria Ca’ Lozio di Piavon, era a Noventa a lavorare con lo stand dell'attività. Nell'appartamento che si trova al secondo piano di via Gasparinetti, proprio davanti alle scuole Dall'Ongaro e ad altri condomini, c'era Cristian che stava lavorando al computer con le cuffie sulle orecchie.
Il giovane non poteva accorgersi di quello che stava accadendo nella stanza vicina. Arrampicandosi sulle grondaie del palazzo un bandito era riuscito a raggiungere la terrazza, quindi la porta della cucina, e con un piede di porco a scardinare l'infisso. Un altro faceva da palo a pochi metri di distanza dal condominio. Sono stati proprio i due gatti, con un balzo improvviso e una corsa furiosa per il corridoio, ad attirare l'attenzione di Cristian.
«Si è trovato davanti il bandito - ricostruisce Elena - era a volto scoperto». Il 34enne ha immediatamente costretto l’intruso a scappare percorrendo a ritroso il percorso fatto per entrare in casa. È a quel punto che il 34enne ha anche impugnato quel che gli è capitato sotto mano e lo ha scagliato contro i banditi che sono stati sfiorati.

Uno dei residenti, attirato dai rumori, ha seguito la scena ed è anche riuscito ad annotare alcuni numeri di targa dell'auto usata per la fuga. Elementi consegnati subito ai carabinieri della tenenza di Oderzo che hanno svolto i dovuti accertamenti raccogliendo anche la descrizione del bandito e visionando le impronte lasciate dalle scarpe degli «acrobati» sul muro del condominio. «Spero che raccontare questa vicenda serva a tutti - conclude Elena - a prestare massma attenzione. Io mi sentivo sicura perché avevo una porta blindata invece non è così e purtroppo neppure quella basta». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino