Ladri a Chioggia. Scatta l'allarme in canal Vena, rubato da un'imbarcazione un motore da 150 cavalli

Ladri a Chioggia. Scatta l'allarme in canal Vena, rubato da un'imbarcazione un motore da 150 cavalli
CHIOGGIA (VENEZIA) - Ladri accorti ma, forse fortunati, quelli che, nella notte tra venerdì e sabato, si sono impossessati di un motore da 150 cavalli,...

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CHIOGGIA (VENEZIA) - Ladri accorti ma, forse fortunati, quelli che, nella notte tra venerdì e sabato, si sono impossessati di un motore da 150 cavalli, “scardinandolo” dall’imbarcazione che lo montava, ormeggiata in canal Vena, dalla parte della fondamenta del Museo San Francesco. A diffondere inizialmente la notizia, con diversi dettagli e particolari, è stato lo stesso proprietario del motore rubato, che ha raccontato la vicenda a parecchie persone presenti sul posto all’arrivo delle forze dell’ordine, e il cui racconto è stato, poi, ripreso dalla testata chioggiaazzurra.it. <WC>


DI NOTTE
<WC1>La scoperta del furto è avvenuta al mattino, ma l’azione, in base alla registrazione di alcune telecamere, sarebbe avvenuta tra le 4.15 e le 5.30. Nelle riprese si vedrebbe un barchino, senza luci di segnalazione, che si avvicina a quello ormeggiato e lo accosta. Quando se ne allontana, oltre un’ora dopo, il barchino dei ladri appare più lento e pesante nelle manovre, come se fosse stato gravato da un ingombro. E, infatti, il motore rubato pesa circa due quintali, per cui appare comprensibile “l’impaccio” nei movimenti. Complicato deve essere stato anche il trasbordo del pesante motore da un barchino all’altro. Sarebbe stato più semplice portare via la barca e staccare il motore in un luogo tranquillo ma, in questo, i ladri potrebbero non aver avuto scelta: ci sarebbero state, infatti catene di ferro a tenere legata l’imbarcazione all’ormeggio e tagliarle, con un flessibile, avrebbe causato troppo rumore, troppo a lungo. Il flessibile, comunque sarebbe stato usato per staccare il motore dal suo alloggiamento ma sollevarlo e trasbordarlo ha richiesto, comunque, forza e perizia. Di tutta questa complicata operazione, quindi, sarebbero state testimoni solo le telecamer<WC>e<WC1>. Le registrazioni, visionate dalla forze dell’ordine, dopo l’allarme lanciato dal proprietario, mostrano, comunque, qualche lettera della targa dell’imbarcazione dei ladri che potrebbe permettere di risalire al proprietario di quest’ultima e, di conseguenza, all’autore di furto.<WC>


<WC1>Era un po’ di tempo che, a Chioggia, non si avevano notizie di furti di motori per imbarcazioni ma questo sembra essere particolarmente “mirato”, sia per l’organizzazione necessaria a compierlo, che per il valore della refurtiva. Il motore rubato, facilmente, potrebbe già essere stato consegnato a qualcuno che l’avesse richiesto in qualche altro porto d’Italia, se non, addirittura, sull’altra sponda dell’Adriatico, raggiungibile in poche ore anche con un furgone. Ma, per quanto riguarda i pescatori di Chioggia, la comparsa sulla scena di ladri così organizzati, non è una buona notizia. <WC>
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Il Gazzettino