Ladri nel parcheggio dell'oasi San Daniele a San Zenone. Rotti i finestrini e "ripuliti" Audi e suv nell'area sosta non custodita

Ladri nel parcheggio dell'oasi San Daniele a San Zenone (foto d'archivio)
SAN ZENONE DEGLI EZZELINI (TREVISO) - Mentre si concedevano una passeggiata immersi nella natura, qualcuno ha ripulito le loro auto. Sabato pomeriggio la boccata di ossigeno...

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SAN ZENONE DEGLI EZZELINI (TREVISO) - Mentre si concedevano una passeggiata immersi nella natura, qualcuno ha ripulito le loro auto. Sabato pomeriggio la boccata di ossigeno nell’oasi naturalistica di San Daniele è costata cara a tre visitatori. Quando sono tornati alle macchine li attendeva un’amara sorpresa: finestrini spaccati e interni ripuliti. I ladri sono scappati con due portafogli con dentro qualche centinaio di euro, un giubbotto e un borsone sportivo. Dentro c’era una racchetta da tennis. Al bottino sottratto si aggiungono poi i danni alle vetture: due Audi e un suv. Difficile individuare i responsabili visto che il parcheggio dell’oasi è incustodito (come avverte un cartello posizionato sul posto) e privo di telecamere. Due circostanze di cui i predoni hanno sicuramente tenuto conto, confidando di mettere a segno i colpi senza essere visti. La scorribanda è avvenuta tra le 14 e le 16. In quel lasso di tempo Erik Bavaresco era a spasso col suo cane. «Vengo spesso qui - racconta il 21enne di Crespano di Pieve del Grappa - e non mi era mai successa una cosa del genere. Alle 4, finita la passeggiata, sono tornato alla macchina e ho trovato la brutta sorpresa». Non era l’unico: la stessa sorte era toccata ad altri due visitatori. «A loro è stato rubato anche il portafoglio con i soldi - prosegue il ragazzo -. A me una giacca Colmar di colore blu: in tasca avevo tutti i documenti. E un borsone da tennis con una racchetta, che per fortuna non valeva molto». Il malcapitato spera di tornare in possesso dei documenti per non doversi sobbarcare pure la seccatura di doverli rifare. Intanto ha presentato denuncia ai carabinieri, che ora cercheranno di individuare i responsabili del raid. In attesa che le indagini facciano il loro corso e producano i risultati sperati, Erik ha lanciato un appello sui social invitando a prestare la massima attenzione e chiedendo a chiunque ritrovi i suoi documenti ed effetti personali di contattarlo.
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Il Gazzettino