TREVISO - Diecimila euro consegnati con il cuore in gola a chi prometteva di salvare la figlia dai guai giudiziari. La truffa del falso incidente ha colpito ancora, facendo...
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LA MESSINSCENA
La telefonata che non si aspettavano è arrivata ieri mattina. A casa c’era soltanto la moglie. Quando ha alzato la cornetta, è stata travolta dalla voce concitata di un sedicente assicuratore. Le ha detto che la figlia aveva provocato un incidente grave e che rischiava di andare in galera: «Ci dia tutti i soldi che ha e sistemiamo tutto noi». Per rendere ancora più convincente la messinscena, il truffatore le ha fatto sentire la voce di una donna che piangeva dicendo che era proprio la figlia, disperata. A quel punto la madre, agitatissima, ha racimolato tutti i contanti che aveva in casa. Il panico ha avuto il sopravvento: la donna non ha messo in dubbio nemmeno per un istante le parole di quello sconosciuto. Pensava solo alla figlia e a come tirarla fuori da quello che le era stato dipinto come un grosso guaio. Così, pochi minuti dopo, ha consegnato il gruzzolo a chi le ha suonato il campanello. L’uomo alla porta si è presentato come un avvocato, ma in realtà era un complice della banda. Con modi affabili ha intascato il bottino: una somma che probabilmente la coppia aveva messo da parte per la vecchiaia. Alla signora ha assicurato che avrebbe tratto d’impiccio sua figlia. Poi si è dileguato.
DOPPIA BEFFA
A quel punto è scattata la seconda parte del piano: la truffa nella truffa, attuata probabilmente per guadagnare quanto più vantaggio possibile sulle forze dell’ordine. Poco dopo i malviventi si sono rifatti vivi, spacciandosi stavolta per falsi carabinieri. Aggiungendo beffa alla beffa. All’anziana infatti hanno spiegato che era caduta in una trappola me che non aveva nulla di cui preoccuparsi. I responsabili erano già stati arrestati e presto avrebbe rivisto i suoi soldi. Peccato che i delinquenti fossero proprio loro. L’obiettivo era guadagnare tempo ritardando il momento in cui l’anziana, insospettita, avrebbe chiamati i veri carabinieri. Nel frattempo la banda (composta probabilmente da tre complici) avrebbe potuto scappare indisturbata o, chissà, mettere a segno altri raggiri nei paraggi. La vittima alla fine si è accorta di essere stata gabbata e ha presentato denuncia all’Arma trevigiana. I militari stanno ora indagano sul caso, fiduciosi di smascherare i responsabili, come è già avvenuto per altri “specialisti” della truffa del falso incidente. A fine aprile i carabinieri di Castelfranco avevano arrestato in flagrante due napoletani che avevano spillato mille euro a una 90enne inscenando lo stesso copione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino