A Salvaterra il laboratorio della legalità. Le "materie"? Lotta alla criminalità, al gioco d'azzardo, all'inquinamento

La chiusura del laboratorio "Estate liberi!"
BADIA POLESINE  Azzardo e dipendenze, inquinamento e ambiente, infiltrazioni mafiose negli enti locali e visita al...

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Azzardo e dipendenze, inquinamento e ambiente, infiltrazioni mafiose negli enti locali e visita al patrimonio storico e culturale del Polesine hanno contrassegnato il campo “Estate liberi” di Libera organizzato dal coordinamento provinciale di Rovigo in collaborazione con il Centro documentazione polesano e il sindacato pensionati Cgil alla Casa della cultura e della legalità di Salvaterra, il bene sottratto alla criminalità e destinato oggi all’utilità sociale. La casa intitolata a Silvano Franzolin ha accolto cinque giorni di formazione sui temi più cari all’associazione fondata da don Luigi Ciotti, di riqualificazione della casa “Franzolin” e di visita ai monumenti, senza mai trascurare il tempo libero. Una decina i campisti partecipanti, tutti maggiorenni e provenienti da varie parti d’Italia, accompagnati da altrettanti volontari tra Libera, Cdp e Spi. L’appuntamento dei giovani ha preso il via con la conoscenza dei partecipanti e giochi formativi. 

UNA SETTIMANA DI AZIONI

La vera e propria “campanella” di inizio attività è stata la mattinata dedicata alla produzione del miele. Nel pomeriggio c’è stata invece l’opportunità di approfondire l’ambito delle dipendenze, con particolare riferimento al gioco d’azzardo e al rapporto tra illegalità e ludopatia. A seguire, dopo un momento conviviale, ospite d’eccezione è stata Cristina Marcadella, l’allora fidanzata di Matteo Toffanin, vittima innocente delle mafie, ucciso sotto casa di Cristina il 3 maggio 1992. 
Il campo è proseguito alla scoperta del territorio, con una visita alla vecchia fornace di Salvaterra e all’Oasi “Buora” gestita dalla sezione Wwf. Al pomeriggio, restando sullo stesso tema, sono stati ospitati il professor Gianfranco Caoduro, che ha approfondito la conoscenza della situazione ambientale nel Veneto e l’importanza della tutela del paesaggio, Matteo Cesaretto, sindacalista della Cgil di Rovigo e Roberto Battaglia con la presentazione del suo libro dedicato alla conoscenza delle storie dei sindacalisti vittime delle mafie. 

I campisti si sono poi cimentati a realizzare un sistema di irrigazione per gli orti esterni della villa. Non è mancata una pedalata in centro a Badia per l’incontro, all’ombra della Vangadizza, con l’avvocato Matteo Ceruti sulle dieci sentenze più importanti inerenti violazioni del diritto ambientale in Veneto. C’è stato quindi spazio per il tema del lavoro, con particolare riferimento al rapporto con la legalità, attraverso le testimonianze di Carlo Zagato della Coop. Porto Alegre di Rovigo, Mauro Baldi della Flai (federazione lavoratori agricoli) e Dario Pittaco dell’ufficio immigrazione. Dopo il saluto del neo referente regionale Marco Lombardo, la conclusione è stata all’insegna di una grigliata in compagnia tra campisti e volontari di Libera, Spi e Cdp. La fine dei lavori ha chiuso il sipario su questa edizione 2021 di “Estate liberi”.
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Il Gazzettino