VENEZIA/TREVISO - Il calcio italiano in genere e quello veneto in particolare devono moltissimo a Gipo Viani, l'allenatore-dirigente che iniziò a pensare in...
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Il trevigiano Giuseppe Ferruccio Viani - per tutti Gipo - rappresenta una sorta di spartiacque tra il calcio provinciale e quello padrone d’Europa dei mitici anni 60. Nato nel capoluogo della Marca nel settembre 1909 (un decennio esatto prima di Gianni Brera di cui fu grande amico) morì a soli 59 anni a Ferrara, il giorno della Befana del 1969.
Lo scrittore-giornalista veneziano Alberto Facchinetti, 34enne, cultore del calcio a tutto tondo, racconta Viani passo passo, da calciatore di sicuro mestiere ad affermato allenatore e direttore sportivo che guarda lontano. Gli crea un alter ego al quale Viani racconta brandelli di una vita sempre al limite e rende omaggio a Giorgio Lago, il più grande giornalista sportivo mai espresso dal Veneto (castellano doc per 12 anni direttore del Gazzettino). Il Gipo Viani di Facchinetti è un personaggio che unisce l’istrionismo e la freddezza di Mourinho, l’abilità affaristica di Moggi e la sfrontatezza mondana di un Bobo Vieri (o un Balotelli se volete). È stato tutti e tre insieme e anche molto di più.
La prefazione del libro è a cura di Edoardo Pittalis, editorialista de “Il Gazzettino”. L'editore è inContropiede, un progetto di "under 30" che ha preso vita nel veneziano in Riviera del Brenta tre anni fa. Piccola realtà editoriale, pubblica una decina di volumi l’anno di letteratura sportiva (romanzi, saggi, biografie, antologie di articoli, raccolte di racconti).
Dalla prefazione di Edoardo Pittalis (su concessione di autore ed editore) -
"Pensare oggi a Gipo Viani è come immaginare un personaggio che unisce l’istrionismo e la freddezza di Mourinho, l’abilità affaristica di Raiola e la sfrontatezza guascone, mescolate al senso del gol e della mondanità, di Bobo Vieri. È stato tutti e tre insieme e anche molto di più.
Il Gazzettino