La mostra di presepi per salvare la scuola di montagna con 22 bambini

Maurizio Petrei nella sala della mostra dei presepi a Cornappo di Taipana
TAIPANA (Udine) - A rischio chiusura il polo scolastico di Taipana con 8 bambini dalla prima alla quinta elementare e 14 all'asilo, per un totale di 22 alunni. Siamo in una...

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TAIPANA (Udine) - A rischio chiusura il polo scolastico di Taipana con 8 bambini dalla prima alla quinta elementare e 14 all'asilo, per un totale di 22 alunni. Siamo in una realtà di montagna del Friuli dove le amministrazioni comunali che si sono succedute hanno sempre fatto tutto il possibile per mantenere attivo questo plesso educativo, con continui investimenti sulla struttura e agevolazioni di ogni genere per le famiglie che scelgono di iscrivere i loro bambini nella scuola di questo paese. Anche la dirigenza dell'istituto comprensivo ha cercato di supportare al meglio il polo educativo che, tra l'altro, offre delle ore di insegnamento in sloveno e delle ore di formazione aggiuntive di educazione musicale.


Ma adesso i piccoli allievi sono veramente pochi e, se non ci saranno nuove iscrizioni per il 2017/2018, è possibile che la scuola chiuda per sempre. Cosa fare? Tra le tante iniziative messe in campo anche quella delle piccole comunità delle frazioni di Cornappo e di Debellis che hanno allestito una mostra di presepi sia all'aperto, a Debellis, che nella sala sottostante la chiesa, a Cornappo (nelle foto). «Se chiude anche la scuola è la fine - dice Maurizio Petrei che coordina l'iniziativa della rassegna della Natività -; cerchiamo di fare qualcosa anche noi. Tutte le offerte raccolte in occasione della mostra dei presepi, visibili fino all'8 gennaio, saranno destinate alla scuola, per tutto quello che può servire. Non ce la faremo da soli: c'è bisogno dell'aiuto di tutti». A Taipana, nel capoluogo, resistono l'ufficio postale, la farmacia e un bar. Non ci sono negozi di alimentari né altri punti di aggregazione. Nelle frazioni ci si incontra nelle trattorie e nelle osterie ma per tutte le altre necessità bisogna scendere a valle, a Nimis o a Tarcento.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino