L'assessore De Martin: «All’ex ospedale Umberto I un nuovo centro urbano»

L'area dell'ex ospedale Umberto I di Mestre
MESTRE - Il progetto c’è e rimane quello. L’Amministrazione Brugnaro e il gruppo Alì spiegano che nei 5 ettari dell’ex ospedale civile Umberto I...

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MESTRE - Il progetto c’è e rimane quello. L’Amministrazione Brugnaro e il gruppo Alì spiegano che nei 5 ettari dell’ex ospedale civile Umberto I nel cuore di Mestre forse può sembrare che non si muova nulla ma l’attività non si è mai fermata: «Ed è un’area nella quale i progettisti e sopratutto la proprietà hanno confermato la loro volontà di realizzare il progetto e, detto in un momento in cui la crisi è devastante, l’impegno vale ancora di più» afferma l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin che nei giorni scorsi è andato in sopralluogo per verificare come procedono le cose. 


IL PROGETTO
Dal 14 settembre del 2019, quando in municipio a Mestre venne presentato il masterplan del “Castelvecchio”, così è stata chiamata l’operazione immobiliare proposta dalla famiglia Canella proprietaria dei supermercati Alì, il Comune e i progettisti sono, dunque, andati avanti e hanno già realizzato parecchie cose. E, senza alcun ripensamento, sono tutte in linea con l’idea di massima presentata oltre un anno fa. «Perché dovremmo ripensarci? Da questo progetto riparte anche il futuro della città: in un momento in cui il Covid crea crisi a tutti i livelli l’Amministrazione pensa già al futuro convinta che prima o poi la pandemia finirà, e allora dovremo essere pronti a rilanciare il territorio ma anche l’economia».
L’ex Umberto I, insomma, da buco nero del cuore della terraferma a moltiplicatore degli investimenti: «Sì, è un chiaro segnale, come un faro, per il rilancio di Mestre rivolto ad altri gruppi che ci stanno guardando da fuori per far intendere loro che qui è possibile fare, investire, ma soprattutto che la città è comunque viva - afferma ancora De Martin camminando tra gli spazi dell’ex Uberto I ripuliti dalla vegetazione spontanea che era cresciuta in tanti anni di abbandono -: La progettazione, oltretutto, rispecchia gli indirizzi e la volontà dell’Amministrazione Brugnaro, con standard qualitativi approvati agli inizi di dicembre 2019, in particolare per i fabbricati che saranno rispettosi dell’ambiente. Sarà uno spazio bello e vivibile inserito nello sviluppo del parco fluviale del Marzenego che diventerà il parco cittadino della terraferma, con i nuovi edifici che non creeranno una barriera rispetto all’altezza dei palazzi vicini».
LA DELIBERA
La delibera che dà il via alla realizzazione del parco è recente e, oltre al parco, c’è tutta l’area della stazione Sfmr in via Olimpia che è direttamente collegata con l’ex Umberto I: «Quando sarà pronta e i treni cominceranno a servire l’area metropolitana nascerà anche una nuova mobilità fatta non più solo di auto, mezzi pubblici e biciclette - risponde De Martin -: i 4,3 ettari sui quali si costruiranno edifici, parcheggi, supermercato e verde diventeranno il centro di una percorrenza che permetterà alla gente di tutto il Veneto di muoversi agilmente e passare di qui».

E poi ci sono i vecchi padiglioni Pozzan, De Zottis, Cecchini, l’ex Casa delle suore, la chiesetta neogotica e l’ex Direzione sanitaria su via Antonio Da Mestre, oltre alle aree verdi a ridosso del Marzenego, che Alì consegnerà al Comune. «Sì, e alla fine dei lavori verranno tolte tutte le recinzioni e i muri che delimitano l’area che, così, diventerà una parte aperta e vivibile per l’intera città, una sorta di piazza verde a ridosso di piazza Ferretto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino