Kuki Gallmann, nuovo attacco: i bracconieri sparano all'auto e la feriscono Foto

Kuki Gallmann, nuovo attacco
Kuki Gallmann, scrittrice trevigiana dagli anni Settanta residente in Kenya dove è diventata un simbolo mondiale della difesa dell'ambiente, da metà maggio si...

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Kuki Gallmann, scrittrice trevigiana dagli anni Settanta residente in Kenya dove è diventata un simbolo mondiale della difesa dell'ambiente, da metà maggio si trova ricoverata all'ospedale di Nairobi per una ferita da arma da fuoco alla gamba destra. Un gruppo di predoni e bracconieri, entrato abusivamente all'interno del parco naturale Laikipia nel nord del paese, ha sparato contro la sua auto, colpendola due volte. La notizia del ferimento della scrittrice, 78 anni, è stata divulgata solo ieri dalle pagine dei suoi profili social: «Kuki, e la sua famiglia - dicono dal suo staff - hanno bisogno di pace e privacy ora. Kuki si sta concentrando sul suo recupero e sulla sua riabilitazione».


IL QUADRO

L'episodio è accaduto il 13 maggio. Alcune bande di predoni armati si è introdotto nel parco di Laikipia attaccando alcuni villaggi, razziando case e bestiame, instaurando un clima di terrore tale che le scuole sono state chiuse e la zona evacuata. Un'esplosione di violenza, purtroppo, frequentissima in quell'area dai panorami splendidi ma dalle tensioni sociali feroci. Kuki, fondatrice del parco, ha voluto andare sul posto a controllare ma ha avuto la sfortuna di incrociare uno dei gruppi armati. La sua auto è stata centrata da due colpi: il primo si è fermato sulla portiera, il secondo l'ha perforata conficcandosi poco sotto il ginocchio. Immediati i soccorsi. La Gallmann è stata trasportata all'ospedale di Nairobi dove ha subito un intervento chirurgico. La riabilitazione però non è stata semplice e la donna, ancora oggi, risulta ricoverata. «La sparatoria - continuano i collaboratori della Gallmann - sembra essere stata accidentale. Kuki ha sorpreso un gruppo di 40 predoni armati che attraversavano la riserva. Due ore dopo il fatto, hanno rubato 265 capi di bestiame da una comunità Samburu vicina. Poi hanno condotto il bestiame sulla Rift Valley e verso la Contea di Baringo».

IL PRECEDENTE

Già nel 2017 la Gallmann ha dovuto difendersi da un attacco di bracconieri. In aprile, una notte, hanno cominciato a sparare con i kalashnikov verso la sua abitazione. I colpi sono caduti a poca distanza dalla casa dove si trovava anche la figlia Sveva, allora di 37 anni, e la nipotina Kaya Octavia. «Sono stati momenti orribili», ammise. Ma non si fece intimidire: «Le sparatorie ci sono ogni giorno, da mesi - ricordò a tutti - la situazione è molto critica. Ma una cosa è certa: non me ne vado. Questa è casa mia, ci vivo da 44 anni e ne ho viste di tutte i colori. Sono solo riuscita a convincere mia figlia Sveva a portare la sua piccola di in un posto più sicuro». E Kuki lì è rimasta, nonostante la situazione sia peggiorata col passare degli anni. «Il degrado della terra, la competizione per l'acqua e il pascolo stanno crescendo inesorabilmente con l'aumento del numero dei capi di bestiame, aumentato del 55 % nell'ultimo decennio nella contea di Laikipia - continuano i suoi portavoce - e il cambiamento climatico depaupera le risorse naturali. Unito a un basso impegno nell'istruzione e a un'impennata nella circolazione delle armi, questi strappi stanno portando ad una crescente violenza e ad una crescente destabilizzazione». Il parco naturale di Laikipia è una creazione di Kuki e della figlia Sveva, che hanno voluto difendere l'ambiente e aiutare le popolazioni locali. Adesso, però, si ritrovano sotto l'assedio di bande di predoni pronti a tutto pur di conquistare nuovi territori.

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Il Gazzettino