Bersagliato da insulti e critiche, Klaus Davi difende il video sulla Calabria che ha fatto infuriare il Veneto. «Tanto rumore per nulla. Lo spot è stato applaudito...
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LE IMMAGINI E LE PAROLE
È il caso ad esempio delle immagini utilizzate per montare il filmato. Giuseppe Campisi, primo cittadino di Ardore e presidente del Comitato dei sindaci della Locride, rivendica su Facebook il merito di aver presentato «questo splendido video promozionale», curato dall'agenzia di Davi insieme all'emittente locale Rtv. Al che l'utente Aldo Albanese sbotta: «Poteva almeno chiedere il permesso visto che ha utilizzato anche alcuni miei video presi a scrocco dal mio canale YouTube. Se scopro che lo spot è stato pagato gli chiederò di pagare i diritti d'autore».
Ma al di là delle riprese, a scatenare le polemiche sono soprattutto le parole in grafica. Per esempio quelle a commento delle spiagge di Jesolo, Rimini e Rapallo: «Un tempo queste erano mete meravigliose del turismo mondiale, ma oggi con il dilagare dell'epidemia nel nord Italia non sarà più possibile praticare una cultura di massa del turismo con un sistematico sfruttamento del suolo e un impatto ambientale devastante». Oppure l'allusione ai gas di scarico: «A differenza di altre zone d'Italia dove i tassi di inquinamento sono alle stelle e una politica dell'ambiente suicida ha fatto sì che per decenni le polveri sottili uccidessero migliaia di persone, in Calabria rispetto e salvaguardia della Natura sono una realtà che ha tutelato il territorio e la salute delle persone».
PUBBLICITÀ COMPARATIVA
Davi insiste: «La pubblicità comparativa esiste da 50 anni. Se solo chi apre bocca leggesse un po' di più. Noi abbiamo solo riportato nel claim pari pari le frasi di una inchiesta di Report. Se vogliono contestarne i contenuti ci sta. Si sa, Report è una trasmissione scomoda per molti politici. Per esempio ha dimostrato che i soldi dei calabresi sono andati altrove. Forse si sono arrabbiati per quello». Dichiarazioni che hanno ulteriormente alimentato la bufera. Un commento per tutti, quello dello youtuber Giuseppe: «Da calabrese inorridisco ad uno spot cosi. Al posto di denigrare, basterebbe imparare solo il 10% di come sanno valorizzare i luoghi e i posti in Veneto o in altri luoghi. Con questo spot (sempre se può chiamarsi spot) non facciamo altro che continuare a fare la nostra becera figura...».
Davi tira dritto: «Mi candido a sindaco di Reggio Calabria. Voglio guardare questa città verso il riscatto. La mia sarà una lista civica sganciata dai partiti. Con me Reggio diventerà un polo turistico. Non sarà seconda a nessuno». Il trevigiano Mario Conte, che primo cittadino lo è già, dopo l'attacco al creativo come presidente di Anci Veneto, ricalibra il tiro e si rivolge alla gente: «Sono certo che tutti gli amici calabresi, che in tanti mi hanno scritto per prendere le distanze da quel video sciagurato dei sindaci della Locride, verranno a Treviso per gustarsi un calice di Prosecco con cicchetti e polpettine...».
A.Pe. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino