Miss sfregiata ad una gamba fa causa: «Ora non posso più sfilare»

Miss sfregiata ad una gamba fa causa: «Ora non posso più sfilare»
CASTELFRANCO - Colpita e ferita da un oggetto, probabilmente il collo di una bottiglia di champagne aperto con una “sciabolata”, mentre si trovava nell’area vip...

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CASTELFRANCO - Colpita e ferita da un oggetto, probabilmente il collo di una bottiglia di champagne aperto con una “sciabolata”, mentre si trovava nell’area vip di una discoteca di S. Maria in Colle: ora vuole giustizia la modella Ketty Stevanato, 20 anni, miss Veneto 2017, conosciutissima a Castelfranco, dove ha frequentato l’Istituto Lepido Rocco. Ketty ha riportato una profonda ferita alla gamba destra che ha richiesto una decina di punti di sutura e un mese di convalescenza. Niente di drammatico ma Ketty si guadagna da vivere con le gambe.

 
«Le gambe - attacca la modella - sono la mia azienda. Sono dovuta stare ferma oltre un mese, proprio quello delle sfilate di Milano, il migliore dell’anno». E così Ketty e il papà Simone, assistititi dall’avvocato Michele Peretto, hanno scritto alla Lobby Agency (gestisce il locale) per affrontare il tema del risarcimento. Ma, riferisce la famiglia Stevanato, è subito calato il silenzio. «Ho scritto varie lettere - spiega il legale - ma non sono mai stato degnato di una risposta. Ora cercherò una mediazione civile bonaria, ndr), ma in caso di ennesimo silenzio avvieremo una causa».
NOTTE DI PAURA
Ketty il 2 febbraio 2019 si era recata, con amici, nella discoteca. Erano le 4 e stava parlando con gli amici. « Un sibilo, una botta alla gamba e una fitta lancinante», ricorda la 20enne. «Ho istintivamente allungato la mano sulla coscia e l’ho vista grtondare sangue». Ketty non ha avuto nemmeno la forza di gridare. Le sono mancate le forze. «Sono impressionabile - aggiunge - soprattutto alla vista del sangue. Ho cercato aiuto perché mi sono sentita svenire. Mi sono subito resa conto che se fossi stata seduta probabilmente sarei stata colpita alla gola o alla faccia». Ketty è stata adagiata sul divanetto e poi portata in un’area appartata. «Subito si sono prodigati tutti per aiutarmi. Mi hanno distesa e portata in un luogo appartato per cercare di tamponare la ferita. Uno dei titolari mi è stato vicino. “Ti servirà un punto di sutura”, mi ha detto. Ma io ero terrorizzata». Ketty è stata poi trasportata in ospedale dove è stata medicata e gli sono stati applicati una decina di punti di sutura. «Mi sono persa tutte le sfilate di Milano e poi agli showroom di Parigi per i quali ero stata ingaggiata - dice la 20enne - ma anche altri lavori. Ora avrei bisogno di un intervento al laser».
IL CALVARIO

Subito dopo l’incidente Simone, il papà di Ketty, ha sentito i responsabili della discoteca. «Ho trovato persone disponibili - spiega - e piene di attenzioni per Ketty. Poi ogni rapporto si è bruscamente interrotto. Di fronte a un danno estetico evidente patito da mia figlia, volevo capire cosa fare. Forse nel locale ci sono delle telecamere per risalire a chi aveva ferito mia figlia». La famiglia Stevanato si è così rivolta all’avvocato Peretto. «Ho spedito la diffida - precisa - alla società titolare della discoteca. Nessuna risposta formale. Nonostante sia chiaro che Ketty si trovava in un locale da ballo gestito dalla Lobby Agency e pertanto sotto la sua custodia e vigilanza. Ho però avuto la possibilità di parlare con uno dei soci senza però ricevere risposte convincenti sulla copertura assicurativa. A giorni chiamerò una società di mediazione. In caso di ulteriore silenzio dovremo andare dal giudice». Intanto Ketty si interroga sul proprio futuro. «La ferita danneggia la mia attività - conclude amara - e dovrò rimediare. Mi hanno detto che con un intervento col laser dovrei risolvere tutto. Lo spero. Ma in ogni caso voglio giustizia ed essere risarcita per questi mesi di sofferenza».
Roberto Ortolan Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino