BELLUNO - Sulla scomparsa di Katia Mores, la donna originaria di Arsié che oggi avrebbe 57 anni e che sparì in India nel 2013, indaga la polizia indiana, dopo anni...
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IL CASO
Katia Mores, unica figlia di papà Giacomo e mamma Gina Burani è nata a Le Locle in Svizzera, dove i coniugi erano emigrati all’epoca il 18 giugno 1962. La donna, che non si è mai sposata e non ha figli, viveva a Padova nell’appartamento di via Bramante 2/A. Lavorava come commessa nel negozio “La Pantera” di via Zabarella, ma quando l’attività chiuse i battenti, a fine 2012, si prese una pausa di riflessione: raccolse i denari e partì per l’India. Aveva una passione per il santone indiano Sai Baba: il 26 febbraio del 2013 si imbarcò su un volo di linea Emirates da Venezia Tessera e sbarca a Bangalore (India). «Resterò in India due mesi», aveva detto alle amiche che dovevano occuparsi dell’appartamento padovano. Salutò anche i genitori: la telefonata a mamma e papà prima di imbarcarsi. Dal giorno dopo il suo arrivo, il 27 febbraio 2013, non si hanno più notizie di lei.
LE RICERCHE
La ricostruzione dei giorni successivi (Katia sarebbe sparita a fine marzo 2013) è solo frutto delle ricerche degli amici e delle indagini l’investigatore privato. Non c’era stata all’epoca nessuna indagine ufficiale, che arriva solo ora e che rappresenta una nuova speranza per i famigliari e per chi non si è mai dato pace per Katia. Non è chiaro perché le indagini siano state attivate solo ora, a distanza di tre anni dalla denuncia all’Interpol e di quattro dalla dichiarazione di assenza sentenziata nel marzo del 2015 dal Tribunale di Padova e pubblicata in Gazzetta Ufficiale nel febbraio del 2016. Una sentenza che ha avviato il procedimento di morte presunta della donna che, se non ci saranno novità, sarà dichiarata tra 4 anni nel 2023. Ma almeno prima Katia verrà cercata con un’indagine ufficiale delle forze di polizia locali.
IL MISTERO
Ad attivarsi per prima fu un’amica di Katia, Daniela Bortoluzzi, che nel dicembre del 2013 presentò denuncia a Venezia, ma non si attivarono le forze dell’ordine indiane. A Daniela Katia aveva detto che si sarebbe fermata in India 2 mesi: aveva un biglietto di ritorno per aprile 2013, ma su quel volo non c’è mai salita. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino