Kandinskij a Rovigo, l'astrattismo in mostra a palazzo Roverella

Un dipinto di Kandinskij
ROVIGO - Alla prima mano di gioco è un tris: Kandinskij, Giovanni Miani e la storia del rugby a Rovigo. Ma già si sa che appena sarà definito - a breve -...

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ROVIGO - Alla prima mano di gioco è un tris: Kandinskij, Giovanni Miani e la storia del rugby a Rovigo. Ma già si sa che appena sarà definito - a breve - anche il programma della retrospettiva fotografica annuale a palazzo Roverella, il 2022 delle grandi mostre a Rovigo diventerà un poker. Ieri il presidente della Fondazione Cariparo, Gilberto Muraro, ha annunciato gli eventi che la Fondazione ha previsto per confermare palazzo Roverella, d'intesa con il Comune di Rovigo, come sede espositiva di livello internazionale, e palazzo Roncale come luogo di rassegne di argomento territoriale, anche se di interesse molto più esteso. «È una formula che piace molto al pubblico, con una programmazione che si è guadagnata un prestigio nazionale riconosciuto», ha commentato Muraro, ricordando che a oggi la retrospettiva dedicata a Doisneau, fino al 30 gennaio al Roverella, conta già 15 mila biglietti staccati e, tenendo il ritmo potrebbe superare i 30 mila.


ATMOSFERE E COLORI

Si partirà, poco prima della primavera, con una monografica su Vasilij Kandinskij, dal 26 febbraio al 26 giugno a palazzo Roverella. La mostra è curata da Paolo Bolpagni e Evgenia Petrova, del Museo di Stato di San Pietroburgo. Insieme hanno scelto di presentare l'inventore dell'astrattismo nella sua intera storia, da quando abbandonò la Russia per studiare pittura a Monaco di Baviera e rinunciò, così, alla carriera di professore universitario. Dallo stile iniziale che può ricordare il pointillisme, all'influenza dei fauves, Kandinskij passò a considerare gli oggetti un nocumento per la sua pittura, e liberò sempre più il colore come espressione dell'anima, rivoluzionando dal 1910 la percezione delle arti con il saggio Sullo spirituale dell'arte, con i suoi primi quadri astratti e il gruppo Il cavaliere azzurro. Aprì la strada alla pittura astratta con i suoi dipinti e poi anche da docente al Bauhaus, facendo riscoprire in un'epoca materialista, i valori dello spirito.


STORIA E AVVENTURA

A Palazzo Roncale, invece, il primo evento 2022, dal 12 marzo e poi in parallelo alla monografica su Kandinskij fino al 26 giugno, sarà dedicato ai 150 anni dalla morte dell'esploratore rodigino Giovanni Miani, un Indiana Jones dell'Ottocento che inseguì il progetto di realizzare una spedizione che scoprisse le sorgenti del Nilo. Il leone bianco del Nilo, questo il titolo dell'inedita rassegna a cura di Mauro Varotto, morì senza riuscirvi nel 1872.


LO SPORT

In autunno, insieme alla mostra fotografica da definire a palazzo Roverella, il secondo appuntamento a palazzo Roncale racconterà perché Rovigo è una città in mischia, da quando in un pomeriggio di marzo del 1935 uno studente 19enne di Medicina, Davide Dino Lanzoni, agli amici fuori dall'ippodromo comunale dove si stava allenando la nazionale italiana di calcio di Vittorio Pozzo, campione del mondo, mostrò cosa c'era nell'involucro che teneva sottobraccio: una palla ovale, che quel giorno rotolò per la prima volta a Rovigo. C'erano figli di farmacisti, come Lanzoni, di dottori e di famiglie più povere in quel gruppo che realizzò il desiderio di praticare uno sport che solo con le vere essenze della vita può essere giocato: forza, intelligenza e coraggio. L'ovale rossoblù. Il rugby in Polesine è il titolo della mostra curata da Ivan Malfatto e Willy Roversi: sarà l'occasione per capire, e far capire, l'unicità del fenomeno del rugby nelle terre polesane.

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Il Gazzettino