MOTTA - Il 3 gennaio avrebbe compiuto quattro anni, invece a Natale ha spento gli occhi per sempre. Motta piange il piccolo Jonathan David Irimiciuc, malato da tempo e...
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LA TRAGEDIA
La famiglia è residente in centro a Motta. Il piccolo viveva in casa, seguito con amore anche dai tanti fratelli. Verso l'inizio dell'estate era stato colpito più volte dalla febbre. I genitori lo hanno sottoposto a varie visite. Fino a quando, in ospedale a Padova, a giugno è giunta la drammatica sentenza: per un problema alla testa, gli erano stati diagnosticati solamente due mesi di vita. Con il passare dei giorni le condizioni di salute del piccolo sono andate sempre peggiorando, rispondendo sempre meno agli stimoli dei genitori. I due mesi sono diventati sei. La sera della vigilia di Natale, in seguito ad un malore del piccolo, i familiari sono corsi al Pronto Soccorso. Da qui il ricovero in ospedale a Treviso, dove nel pomeriggio di Natale Jonathan ha chiuso gli occhi per sempre. I familiari, distrutti, si sono chiusi nel loro dolore. Ma la notizia ha fatto subito il giro del paese e di tutte le comunità romene del circondario. Il funerale verrà celebrato domani, lunedì 30 dicembre, alle 11. La celebrazione sarà officiata nella chiesa pentecostale di Mansuè, in via Boschè 37.
GLI AMICI DI FAMIGLIA
Ieri un'amica di mamma Narcisa ha spiegato: «Il piccolo Jonathan aveva portato ulteriore gioia in famiglia. Era nato con una malformazione, aveva avuto necessità di essere operato poche settimane dopo la nascita. Ma l'intervento era andato bene e nonostante qualche problema, il bambino in questi tre anni è cresciuto con l'amore dei suoi familiari, dei genitori e dei fratelli. Fino a quest'anno quando, vista la febbre sempre alta, papà e mamma lo hanno fatto visitare. Sono andati in ospedale a Padova. Qui gli specialisti non hanno potuto far altro che constatare come la salute del piccolo fosse ormai irrimediabilmente segnata. Gli hanno diagnosticato solamente due mesi di vita. Il piccolo ha continuato a vivere fino a Natale, nonostante le sue condizioni peggiorassero giorno dopo giorno. Martedì la corsa in pronto soccorso a Oderzo. Poi il trasferimento a Treviso e il decesso il giorno di Natale. È stato deciso di salutare il piccolo nella chiesa di Mansuè perché ci sarà più spazio per ospitare le tante persone che parteciperanno». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino